Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:48 min.
Etichetta:Fireflash Records

Tracklist

  1. SHADOWS OF WAR
  2. GUNS FOR HIRE
  3. WHITE DEATH
  4. REVOLUTION SCREAM
  5. FUTURES LOST
  6. NEW HORIZONS
  7. WARHEAD
  8. CRASHDIVE
  9. BLOOD FOR BLOOD
  10. REBIRTH

Line up

  • Craig Cairns: vocals
  • Patrick van der Völlering: guitars
  • Zach Salvini: guitars
  • Thomas Hewson: bass
  • Sam Caldwell: drums

Voto medio utenti

I Tailgunner avevano fatto un'ottima impressione con "Crashdive", MLP uscito l'anno scorso sempre per la Fireflash Records, segnalandosi come una realtà ben al di sopra della media, e qualche mese dopo giunge l'ora di esordire sulla lunga distanza.

Peccato però che la formazione inglese prenda una scorciatoia, infatti, su "Guns for Hire" ritroviamo tutti e cinque i brani inclusi sul già citato MLP, con i primi quattro che si ripresentano all'appello nella stessa sequenza, si parte con "Shadows of War", si prosegue "Guns for Hire" e "White Death" e quindi "Revolution Scream".
Pertanto, la mia recensione può tranquillamente partire dalla successiva "Futures Lost", con il suo inizio tellurico e spiccatamente maideniano (alla "Aces High"), una canzone vorticosa affrontata senza esitazioni dai Tailgunner, che tenendo fede al loro moniker ci scaricano addosso il metallo fumante delle loro Browning. E non tolgono il dito dal grilletto nemmeno con la seguente "New Horizons", tosta ed energica, scandita da Sam Caldwell e incalzata dalle chitarre di Zach Salvini e Patrick Van Der Völlering, con quest'ultimo che recentemente è stato rimpiazzato da Rhea Thompson. Ovviamente non ci si può esimere dal sottolineare la prova di Craig Cairns, cantante di razza, e non per nulla Tim Hansen lo ha voluto al suo fianco negli Induction. "Warhead" non ha nulla a che fare con i Venom ma mantiene stretto il legame con la N.W.O.B.H.M. piazzandosi dalle parti dei Grim Reaper e dei Satan.
Lasciata scorrere la già incrociata "Crashdive", che confermo essere un gran bel pezzo, al pari della seguente "Blood for Blood", una delle tracce più riuscite dell'album, con quella sua gradevole ingenuità ottantiana, grazie sia a quel chitarrismo che tanto richiama la coppia Murray/Smith sia ad un refrain accattivante e coinvolgente. Non che l'ambiziosa "Rebirth" sfili poi via nell'indifferenza, anzi, siamo di fronte ad un episodio largamente strumentale che sfiora i nove minuti di durata, ed anche qui sono le twin guitars di Salvini e Van Der Völlering a condurre le danze in un lungo crescendo maideniano (e te pareva…), e dove non mancano rimandi al Power Metal del vecchio continente ma anche, per alcuni intrecci ritmici, ai Metallica.

Dato che ci troviamo davanti a soli cinque nuovi brani, sono propenso a guardare a questo "Guns for Hire" come ad un secondo MLP e aspetto al varco i Tailgunner alle prese con un full length di inediti, che sono certo sarà fonte di grandi soddisfazioni metalliche.

Concludo riciclando (beh, ci provo anche io…) quanto scritto in occasione del già citato "Crashdive": ... i Tailgunner hanno saputo reincarnare al meglio la N.W.O.B.H.M., e chi potrebbe farlo meglio di loro che sono nati proprio nella sua terra d'origine?



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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