Sortilege - Metamorphosis (reissue 2023)

Copertina SV

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1984
Durata:34 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. ALIEN
  2. MAJESTY
  3. DEATH HYMN
  4. LEGEND
  5. NUIT DES LIMBES
  6. LOST CIVILIZATION
  7. DELIRIUM OF A MADMAN
  8. CYCLOPES OF THE LAKE
  9. METAMORPHOSIS

Line up

  • Daniel Lapp: bass
  • Bob Snake: drums
  • Stéphane Dumont: guitars (lead), songwriting
  • Didier Dem: guitars (rhythm)
  • Christian Augustin: vocals, lyrics

Voto medio utenti

Quella degli album “internazionali” è stata una mossa fatta da molti in passato (Rosae Crucis, Ratos de Porao, Dorsal Atlantica e altri) per poter sbarcare all’infuori del propri confini nazionali con l’uso della lingua inglese e questo a volte portava delle sostanziali differenze con quello che era il lavoro originale.
Questo è stato fatto pure dai francesi Sortilège rispettivamente su “Metamorphosis” e “Hero's Tears” (1984/86) editi fuori dalla Francia dalla Steamhammer e non a caso entrambi i lavori ebbero una certa diffusione proprio in Germania, nazione nella quale si riuscì quasi ad eguagliare le vendite fatte in madre patria.

Per il resto che rimane da dire rispetto agli originali “Métamorphose” e “Larmes de Héros”?
In realtà poco: le cover art hanno una palette cromatica leggermente differente, c’è l’uso della lingua inglese (storpiata dall’accento francese, è il caso di dirlo) che dà un sentore leggermente differente alle canzoni, oltre a farsi apprezzare dagli odiatori del cantato in francese e basta.
Tutto qui.

In effetti mi sorge in dubbio se non fosse stato il caso di includere queste versione nelle ristampe già affrontante in precedenza o se farne una doppia raccolta.
Operazione commerciale e divulgativa che a mio parere poteva essere gestita diversamente, ma in tutta onestà visto tutte le ladrerie legalizzate che assistiamo quotidianamente tra bonus track di vario tipo (e per la versione cd, piuttosto per quella vinile, per la deluxe ecc), per non parlare di altri ambiti del campo musicale (i grandi eventi ormai sono sempre più vergognosi), non me la sento di bastonare nel mio piccolo un’etichetta discografica che ha lavorato spesso e volentieri molto bene e che ha portato alla ribalta le gesta di tanti piccoli guerrieri del Rock ‘N Roll.

Per i fans più fedeli, per i più indomiti collezionisti e per gli odiatori seriali della lingua dei nostri cugini d’oltralpe.





Recensione a cura di Seba Dall

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