Chissà se il nuovo (buono) "
WTFortyfive?" riaccenderà l'entusiasmo per questa band e, soprattutto, le giovani leve avranno voglia di riscoprire un gruppo storico. Le
Girlschool meriterebbero questo ed altro.
Alla fine del '77 la cantante/chitarrista
Kim McAuliffe e la bassista
Enid Williams, in piena era punk, lasciano le
Painted Lady e formano le Girlschool, insieme alla chitarrista
Kelly Johnson e alla batterista
Denise Dufort, in un'epoca in cui imporre delle woman in uniform (hard rock), come direbbero i
Maiden, era un problema.
Nell'80 firmano un contratto con la
Bronze e pubblicano "
Demolition", primo classico, da cui viene estratto il singolo "
Race With The Devil" che entra nelle classifiche inglesi. L'anno seguente in coincidenza della festa di San Valentino, le quattro ragazze registrano insieme ai loro amici
Motorhead il singolo "
St. Valentine's Day Massacre", giusto per ribadire lo spirito irriverente che le accomuna alla band di Lemmy, ed il singolo raggiunge la top five inglese. Nel medesimo anno pubblicano il loro capolavoro, "
Hit And Run", e suonano come spalla in Europa ai
Rainbow. Nella seconda metà dell'82 la bassista Enid Williams lascia la band e viene sostituita da
Gil Weston Jones, che fa il suo ingresso sull'interlocutorio "
Screaming Blue Murder" ('82). Quindi si arriva all'83 con questo "
Play Dirty" disco che merita di essere riscoperto perché troppe volte sottovalutato se non proprio ignorato, per via di un sound più morbido, ma non per questo meno incisivo.
Infatti l'opener "
Going Under" mette subito le cose in chiaro: all'ispido hard rock dell'inizio le Girlschool rispondono con canzoni più ad ampio respiro che prevedono anche l'uso delle tastiere, ma il loro hard rimane febbrile e contagioso grazie anche ad un bellissimo refrain. La title track ha un riff prorompente ed è vicina ai
Def Leppard di "
High 'n' Dry". Che le nuove Girlschool non disdegnino lustrini glam giunge a spiegarcelo la cover di
Marc Bolan del classico "
20th Century Boy", così come "
Breaking All The Rules" è un hard assassino, accelerato da ottime chitarre ritmiche. "
Surrender" strizza l'occhio all'hard d'impostazione yankee, con le tastiere che sottolineano il coro. "
Rock Me Shock Me" è un altro hard number venato di R&B, mentre "
Running For Cover" torna sul versante leppardiano. Chiude "
Breakout" che riporta le Nostre allo stato originale dell'arte di "Demolition" con tempi serratissimi.
Le Girlschool insomma non sono soltanto quelle di "Demolition" e "Hit And Run", ma anche quelle di "Play Dirty" che concede qualcosa alla seta senza perdere di vista territori vastamente hard.
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