Difficile essere obiettivi di fronte ad una delle mie bands preferite di sempre, eppure tenterò nell'impresa.
Bene, questo è di gran lunga uno dei migliori dischi degli inossidabili
Stones da almeno 42 anni ( cioè dall'uscita del grandissimo "
Tattoo You"). "
Hackney Diamonds" esce ben 18 (!) anni dopo l'ultimo album in studio di inediti ed è come se fossimo tornati nei '70-'80. I Rolling Stones non hanno nulla da dimostrare, sono la Storia del Rock eppure riescono ancora a stupirci e a regalarci emozioni, grazie ad un disco talmente fresco, ruspante e vitale da sembrare quello di un gruppo di brufolosi emergenti decisi a sfondare.
Con alcune preziose ed inaspettate collaborazioni ( come quella di Paul Mc Cartney che suona il basso in
"Bite My Head Off" ), le 12 canzoni scorrono via che è un piacere rispolverando tutto l'arsenale delle Pietre Rotolanti, composto da grandi melodie, chitarre che sparano riff dal groove irresistibile, intrecci soul/blues/rock e una prestazione vocale del "nonnetto" Jagger semplicemente strepitosa. Non basta il primo singolo/video della easy listening "
Angry" a rendere appieno la bontà del disco, bisogna ascoltare i pezzi che più di altri rimandano agli Stones d'annata quelli che hanno partorito "
Tatto You", "Emotional Rescue" e "
Some Girls", c'è un pò di tutto questo nell'honky tonky blues "
Live By The Sword" ( con sir Elton John al piano ), in "
Mess It Up" irresistibile funky-rock con tanto di urletti di Jagger, o nelle semi-ballad "
Driving Me Too Hard" e la country "
Dreamy Skies", c'è anche l'immancabile lento, malinconico acustico cantato da Richards ("
Tell Me Straight") ma è nelle 2 canzoni in chiusura del disco che i vecchi leoni toccano il climax, vale a dire la stratosferica power ballad "
Sweet Sound Of Heaven" - che ricorda "
You Can't Always Get What You Want" - con una prestazione vocale di Jagger sugli scudi coadiuvato dalla grande Lady Gaga, in un crescendo che sul finale assume toni epici e teatrali tra blues e gospel e la conclusiva, autocelebrativa "
Rolling Stone Blues" cover acustica di Muddy Waters con la chitarra Gibson anni '30 di Richards e l'armonica di Jagger a suggellare un blues d'altri tempi.
Se "
Hackney Diamonds", il primo album senza il compianto Charlie Watts, rappresenterà la Fine, potremo dire che gli Stones se ne saranno andati con il botto.
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