Personalmente non ricordo di essermi precedentemente imbattuto in band provenienti dalla Turchia anche se il Sacro Verbo del Metallo ha attecchito anche nel paese affacciato sul Bosforo da molti anni.
La mia personale lacuna è colmata dall’ascolto dei Serpent Of Old, quintetto proveniente dalla capitale Ankara che, tramite Trascend Obscurity, ha pubblicato l’album d’esordio “Ensemble under the dark sun”.

La band è dedita ad un blackened death metal che guarda alle esperienze delle band scandinave e dell’Est Europa, in cui l’attitudine oscura hanno la predominanza sull’anima più votata alla violenza.

Delle sei canzoni presenti, ben quattro hanno una durata importante, superiore ai sette minuti di durata (“The fall” arriva a dieci) e i Serpent Of Old mostrano una discreta abilità nel songwriting, gestendo i cambi di tempo con intelligenza e mantenendo vivo quel groove oscuro, oscillante fra il solenne ed il drammatico che, di fatto, costituisce l’architrave della loro proposta.

Si può tranquillamente affermare che l’opener “The sin before the great sin” riassume bene il contenuto di “Ensemble under the dark sun”, un plumbeo biglietto da visita che racchiude sia gli elementi caratterizzanti della personalità del quintetto turco, sia quelli più prettamente artistici: la band è in possesso di buone capacità tecniche che le permettono di creare sonorità impregnate di cupa disillusione che non nascono per distrarre l’ascoltatore, bensì per trascinarlo in scenari freddi e desolati.

Come detto sopra, la band si rifà a modelli consolidati e già conosciuti dal pubblico e per quanto valido “Ensemble under the dark sun” non si avventura in territori inesplorati. Sotto questo punto la band dovrà compiere un passo in avanti, ma le premesse sono molto positive in quanto questo giovane progetto mostra di avere buona fondamenta.