Sono maturati parecchio i tedeschi
Savage Blood rispetto a
Downfall, il loro esordio di 3 anni or sono che, all’epoca, si era rivelato per ciò che era, ossia un disco gradevole, ma assai acerbo.
La crescita musicale della band trova oggi la sua consacrazione, in occasione dell’uscita della seconda fatica discografica, intitolata
Wheel Of Time e realizzata per la connazionale
MDD Records.
Il combo germanico, guidato egregiamente dai due axemen
Jörg Steinhake e
Timios Zouridakis, a cui si aggiungono
Peter Diersmann alla voce,
Marc Könnecke alla batteria e il neo arrivato
Michael Wächter al basso, dà vita ad un album vivace che, a dire il vero, parte un pò in sordina, per poi, conquistare gradualmente l’ascoltatore, grazie all’energia ed alla classe sprigionate dai Nostri.
Wheel Of Time è un disco caratterizzato dalla solita miscela esplosiva di heavy (con qualche venatura doom) e power, dal sapore sporco, tipicamente teutonico, in cui i taglienti riffs chitarristici sono sempre mirati e particolarmente azzeccati.
Le tracce si contraddistinguono, da un lato per la loro incisività, dal retrogusto vagamente “priestiano” (spiccano, su tutte, l’iniziale
Battle Cry, la travolgente
Believer, o la maestosa
Lost Memories) e, dall’altra parte, per delle atmosfere epiche ed evocative, che si concretizzano attraverso brani quali, l'impetuosa
Raven Crown, la suggestiva
Lord Of The Dark o la conclusiva (e stupenda) title-track.
Tuttavia, oltre all’onnipresente sostanza, i
Savage Blood, in questo lavoro, non perdono mai di vista la musicalità, optando per soluzioni melodiche, talvolta anche inattese, ma sempre profonde e molto affascinanti, per quanto, siano sempre abbastanza dirette.
L’unica nota un pò stonata del platter è probabilmente da individuare nel timbro vocale di
Peter Diersmann che, pur non essendo per nulla brutto, in alcuni frangenti, non riesce a mordere come dovrebbe e come l’intelaiatura sonora richiederebbe, ma è un dettaglio di poco conto, perché comunque
Wheel Of Time si rivela un disco qualitativamente bello e completo; robusto ma melodico, spigoloso ma profondo, oscuro ma sognante risultando, in ogni istante, sempre efficace.
I
Savage Blood riescono a colmare le lacune dell’inesperienza, tramite la freschezza compositiva che anima la loro creatività rivelandosi, con questo secondo disco, una band molto interessante a cui, la tanto invocata “Ruota del Tempo”, sta dando pian piano ragione.