Il black metal vecchia maniera non muorirà mai, ne siamo certi, ma avere continue conferme fa sempre piacere ... prendete questi
Noitila, sono un duo finlandese che si rinchiude in una baracca nel nord-est della Finlandia e registra con mezzi di fortuna un album che, non sarà il miglior della storia del black, ma che la omaggia a piene mani e che ci riporta indietro di buoni trent’anni, quando
Beherit/
Ildjarn/
Isengard e compagnia minimalista, dava alla (non) luce le prime opere ... i sette brani sono tutti molto semplici, a livello ritmico direi anche amatoriali, ma vi sfido a non avere un ghigno di ‘piacevole deja vu’ non appena sentirete il vocione vichingo in apertura di
‘Noitilaan’, oppure a non emozionarvi per il breve inserto ‘organistico’ in
‘Kylvemme sateessa enkelten veren’ ... quanti di voi sapranno resistere a
‘Kadotuksen liekki’ nuovo pezzo dei (vecchi)
Dark Throne (perdonate il maldestro gioco di parole) oppure alla title track che in soli 4 minuti cerca di sintetizzare la prima mitica trilogia degli
Ulver? ... In quest’album tutto sa di vecchio e di già sentito, tutto è già stato scritto e detto, ma l’innata conoscenza della materia, da parte del duo, vi farà apprezzare il tributo ai tempi che furono... Urla strazianti, alternate a clean sguaiate ma efficaci, riffs semplici ma glaciali, ‘melodie’ sinistre e basilari , sono questi gli ingredienti che fanno di
‘Langennut’ un album pregno d’attitudine, sentimento e follia ... un album che ci ricorda come eravamo e, forse, ci mette anche in guardia su come stiamo rischiando di diventare ... gli originali rimangono inarrivabili, però la sensazione di ‘piacere’ e ‘appagamento’ che infondono questi setti brani, non ha paragoni ... per inguaribili nostalgici invecchiati a forza di ripetere che ‘si stava meglio prima ...’ . Narrow minded primordial black metal !
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