Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:46 min.
Etichetta:Les Acteurs de l'Ombre Productions

Tracklist

  1. DéSIR
  2. LES MAMMONITES
  3. NATURE MORTE
  4. LAMA SABACHTHANI
  5. JE VOIS SATAN TOMBER COMME L'éCLAIR
  6. PHARMAKOS
  7. LES INDIFFERENCIéS

Line up

  • Bellovesos : guitars
  • Diviciacos : vocals
  • Vorace : guitars
  • Dimiourgos : bass
  • Cathbad : drums

Voto medio utenti

I francesi Pénitence Onirique ritornano sul mercato a 4 anni di distanza dal precedente ‘Vestige’ che ce li aveva proposti in vesti di ‘band completa’ piuttosto che di semplice progetto solista di Bellovesos, che all’epoca del debut ‘V.I.T.R.I.O.L.’ del 2016, era l’unico responsabile del progetto. Come spesso accade, l’aver aggiunto nuove teste pensanti, o almeno, sapienti mani, ha portato ad una diversificazione della proposta, che sia migliore o meno questo dipende dal gusto personale, ma certamente l’offerta contenuta in questo ‘Nature Morte’ è molto più eterogenea rispetto al debut e segue più da vicino quanto fatto nel secondo album. Lungi dall’essere un album di transizione, ‘Nature Morte’ rimane comunque un lavoro nel quale riescono a convivere elementi classici come lo screaming o le sfuriate in doppia cassa, con aspirazioni ‘post’ , dove il vero trade d’union viene fatto dall’uso della melodia. Alla luce dello stupendo trittico iniziale, potremmo parlare ‘semplicemente’ di una symphonic black metal band altamente ispirata, capace di elevarsi a livelli paradisiachi (o infernali?) nella title track, mentre in un brano come ‘Je vois Satan tomber comme l'éclair’ le aspirazioni ‘post’ tolgono parecchio ‘tiro’ al pezzo ammosciandolo oltremodo. Laddove passato e futuro riescono a fondersi perfattamente, come nella conclusiva ‘Les indifferenciés’ , si vede chiaramente quale futuro brillante, seppur più ‘abbordabile’, potrebbe attendere la band. L’ascolto dei 6 pezzi più lo scialbo intermezzo strumentale ‘Lama Sabachthani’, ci mostra dunque una band in piena forma, che si sta trasformando con calma e che non mi meraviglierei di ascoltare in ambiti più prettamente heavy (metal) nel prossimo futuro, infatti molte delle soluzioni ‘nascoste’ in ‘Nature Morte’ fanno presagire un distacco sempre più marcato da sonorità estreme in favore di un heavy ipervitaminizzato al quale magari aggiungere ancora qualche sporadico screaming o growl. Per il momento ci ascoltiamo ben volentieri questo buonissimo lavoro, per fasciarsi (eventualmente) la testa ci sarà sempre tempo in futuro...

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