Sono 27 minuti piuttosto faticosi quelli di
“End Of Light”, esordio dei perugini
Opsis. Il concept è tratto da un racconto del celebre Isaac Asimov del 1941, incentrato
“sugli ultimi momenti che precedono un’eclissi lunare, quando va spegnendosi la luce dell’ultimo sole e comincia a comparire il primo buio”.
Una trama così angosciante si riflette in uno stato di tensione continuo generato dalle armonie spigolose della coppia
Padalino/Pagliaricci e dalle melodie sofferte intonate da
David Montyel, in un improbabile connubio tra l’epicità dei
Therion e la follia dei Magma (
“One Voice Under The Stars”).
Gli intrecci chitarristici dell’altrettanto inquieta titletrack rievocano i primi
Opeth, mentre nella conclusiva
“Wearing Me Out” emerge il sax dell’ospite
Francesco Angeli, che conferisce effettivamente un’aura jazz a una proposta di certo non facile.
Sfidante e imprevedibile.
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