Li avevamo lasciati un paio d’anni fa alle prese con
Trionfi & Tragedie, in grado di portarli alla luce della ribalta
rockistica.
Li ritroviamo oggi a confermare il felice sodalizio professionale con la
High Roller Records, in un disco, questo “
While passion lasts”, che ripropone in sostanza la medesima formula espressiva dell’apprezzato e apprezzabile predecessore.
In realtà, a ben “sentire”, il
sound degli
Hitten si è fatto leggermente più melodico e "adulatore", cosa che forse potrà urtare la sensibilità di qualche loro estimatore maggiormente intransigente.
Poco più che dettagli invero, e nulla che non possa essere accolto con favore da chi ama la musica di Dokken, Hurricane, Rough Cutt, Black n’ Blue, Ratt e dei Whitesnake “americani”, a cui aggiungiamo, anche per questioni di consanguineità geografica, i meno noti Niagara.
Il nuovo albo degli spagnoli è dunque un valido esempio di
hard n’ heavy che nella sua “fisicità” di base sa proporre armonie seducenti e arrangiamenti abbastanza vari e calibrati, adottando un
modus operandi molto (e ribadisco molto) consolidato e collaudato.
Le canzoni, per chi adora il genere, sono comunque assai gradevoli, ben interpretate dal capace
vocalist Alexx Panza, egregiamente coadiuvato dalle
asce di
Dani Meseguer e
Johnny Lorca (musicisti che devono avere la foto di
George Lynch,
Doug Marks e
Marc Richard Diglio sul comodino …) e dalla possente sezione ritmica costituita da
Willy Medina alla batteria e
Satan al basso.
Il quintetto sciorina una dopo l’altro brani di buon valore, a partire (dopo l’
intro cinematografica “
Prelude to passion”) da una
title-track che fa di tutto per “impensierire” i
die hard metal-heads, attraverso una compiacente architettura musicale che rimanda a Skid Row, Danger Danger e Bon Jovi.
Niente paura, “
Blood from a stone” tonifica il contesto sonoro, mantenendo però la spiccata capacità adescante del
refrain, in ossequio ai nobili dogmi del
class-metal.
“
Mr. know it all” paga un evidente e non disdicevole tributo alla scena
sleaze californiana, mentre a “
Unholy games” viene affidato il compito di sfumare nuovamente i toni, andando a sviluppare atmosfere crepuscolari e avvolgenti tanto care a
Mr. David Coverdale.
Il preludio melodrammatico concesso a “
Dark stalker” si trasforma ben presto in un cadenzato ed evocativo spaccato di
US-power (con addirittura qualcosa dei primi Queensryche e dei Lizzy Borden nell’impianto sonico) e agli amanti del vigore aggraziato è dedicata “
Truthful lies”, non lontanissima dagli Steelheart.
Si prosegue senza strabilianti sussulti con il gradevole
mid-tempo anthemico “
Hold up the night”, seguito da una “
Where it all begins” sulla stessa falsariga emotiva ma leggermente più efficace dal punto di visto melodico e da una “
Crimetime” che invece travolge con una corsa mozzafiato che potrebbe piacere parecchio ai fans di Leatherwolf e Malice.
“
While passion lasts” rientra dunque nella categoria degli
album molto piacevoli nella loro assoluta devozione a certi suoni tipicamente
ottantiani, anche se resta la convinzione che gli
Hitten, forti di mezzi e spiccata attitudine, possano (e debbano) fare ancora meglio per distinguersi dalla massa.