La giovane
Cassidy Paris, musicista poco più che ventenne australiana, definita come una delle prossime portabandiere della nuova generazione del rock, arriva al debut album con la nostrana
Frontiers Music, e pur con un po' di esagerazione nei termini, bisogna dire che non tutto quello che viene pompato solitamente si associa a falsità. Sì, perchè questa ragazza porta con sè già un bagaglio di esperienze non da poco, essendo stata aiutata e affiancata da
Paul Laine, cantante dei Danger Danger dal 1995 fino al 2004, oltre ad aver cominciato già a suonare non solo nel suo paese ma anche all'estero, avere alle spalle due EP, e promuovere una campagna antibullismo con l'aiuto ed il supporto della musica. Per quanto il tutto possa apparire come una sorta di storia di una teenager qualunque da film americano, aggiungendo anche che a mio parere la copertina non aiuta,
'New Sensation' pur non smuovendo nulla di nuovo, è un primo passo veramente ben fatto e che ha al suo interno più di un pezzo notevole.
Con una ispirazione presa da band più moderne come Halestorm, e vocalmente i riferimenti a Lzzy Hale si sprecano, ma anche Joan Jett, l'album riesce con un piglio anche un po' vintage a tenere alta l'attenzione grazie a canzoni energiche come
'Like I Never Loved You' o
'RNR Hearts' che sembrano uscite da un qualsiasi disco di Bon Jovi post 2002, di quelle di cui sarebbe stato facile vedere un video in rotazione su MTV in quegli anni, ma uno dei lati positivi di
'New Sensation' è caratterizzato proprio dalla voce di Paris, delicata quando necessario come su
'On The Bright Side' per poi esplodere in un ritornello pieno di vigore. Purtroppo non è tutto rose e fiori, dato che ad esempio
'Stand' non decolla mai e
'Here I Am' è una semiballad dove è proprio il ritornello che non funziona. Coadiuvata da
Alessandro Del Vecchio però, musicista con svariate collaborazioni che in questo caso si occupa di quasi tutto (basso, chitarra, tastiere, produzione)
Paris riesce quasi sempre a fare centro, come nella breve ma efficace
'Addicted', dal riff estremamente semplice ma efficace.
Non è quel tipo di album che vi svolterà la giornata, e che non soddisferà forse il palato di chi mangia pane e heavy metal, ma è un tuffo fra il vintage e il moderno prodotto senza troppi errori di fondo, e che se ascoltato senza pregiudizi può certamente intrattenere. Un ottimo inizio di carriera, che speriamo possa proseguire con questa vivacità.
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