I Distruzione Di Massa sono il solo-project di chiaro stampo nichilista del signor Giulio “Morgoth”. Il disco in oggetto richiede un approfondimento particolare, visto che è lo stesso Giulio a richiederlo espressamente, visti i testi ed i temi trattati, richiedendoci (mi, in questo caso) di leggere le altre rece di questo demo per farci un’idea più completa. A parte che il sito non funziona e quindi ho dovuto cercarmi tali rece su google, e sottolineato bene che basta ascoltarsi il disco e leggersi i testi per farsi un’idea più che esauriente, veniamo pure a noi.
Per quanto riguarda la parte strettamente musicale ci troviamo di fronte ad un metal estremo, la cui componente principale è soprattutto il death metal, molto grezzo, dall’attitudine nichilista e da punte di velocità e parossismo che avvicinano i Distruzione Di Massa al grindcore. Tuttavia nulla di particolarmente esaltante, penalizzato oltretutto da una produzione molto approssimativa. Buona la conclusiva cover “The IVth Crusade” dei Bolt Thrower.
Per quanto riguarda invece l’aspetto lirico e l’attitudine in generale ci troviamo di fronte alle dolenti note. Benché il demo si professi non solo “anti politica e anti buonismo” (con un bel cartello di divieto sulla faccia di Maurizio Costanzo), ma anche menefreghista nel modo più totale verso le convenzioni sociali, ci sono chiari segni del contrario. Altrimenti non avrebbe senso urlare a squarciagola “Mi hanno stuprata, brutta puttana te la sei cercata”, nell’opener “Stuprata”, e poi alla fine del testo dedicare ai cosiddetti perbenisti e moralisti “No, testa di cazzo, leggi bene, non è apologia dello stupro”. Mi sa tanto di quelli che vogliono shockare e poi non hanno le palle di assumersi la responsabilità delle cose che dicono e allora preferiscono attaccare prima di essere attaccati. Vi dirò che se aveste dichiarato apertamente di essere a favore dello stupro delle puttanelle in “minigonna e perizoma”, benché avrei sicuramente avuto un’opinione diversa, avrei comunque rispettato la pur deprecabile vostra opinione. Questo episodio mi fa venire in mente quegli altri cerebrolesi che in una piazza italiana inneggiavano agli assassini di Desiree Piovanelli, ritenuta complice dei propri carnefici perché rea di averli provocati. Ciò è intollerabile. Non bisogna cercare i nostri limiti negli altri, bisogna avere le palle di darceli da soli dei limiti. Anch’io, come chiunque penso, quando vedo una bella sgnacchera per strada glielo darei volentieri in mezzo alle cosce, ma ciò non significa che questo debba tramutarsi in realtà, e benché i nostri avvertano che “non ti devi lamentare se l’istinto sto per scatenare”, ascoltate un cretino, fatevela con Federica (la mano amica!), si evitano tanti casini.
Comunque mettendo da parte la questione di apologia allo stupro o meno, e qualcuno mi spieghi cosa dovrebbero essere invece le frasi che ho scritto, la susseguente “Masse Di Schiavi” è un altro attacco al conformismo e al perbenismo, la cui profondità è però tutt’altro che abissale. È da quando ascolto musica dura, quindi ben più di 10 anni che puntualmente ascolto qualche gruppo che urla le stesse cose sulla società e sul conformismo. La successiva “Lavora Per Morire/Muori Per Lavorare” non muta tiro, accalorandosi stavolta contro coloro che sono perfettamente integrati nella società con un lavoro, una casa e una famiglia. Mi sa tanto di lotta contro i mulini a vento, poi voglio veder tra 10 anni tutti codesti urlatori e censori dell’omologazione e del conformismo dove saranno, se non saranno pure loro, volenti o nolenti, omologati e catechizzati.
Molto spesso nell’impotenza di vedere che c’è altra gente che invece di urlare cazzate in un microfono e prendere a pugni l’aria, si fa un mazzo così studiando e perseguendo i suoi obiettivi per realizzare le proprie aspirazioni, omologate o meno, arriva il frustrato del cazzo de “Il Piacere Di Spezzare” che vorrebbe spaccarti la testa solo perché sei un modello di quella società che egli disprezza.
In genere le frustrazioni si curano dallo psicologo, non spaccando la testa agli altri.
Ma poi vogliamo parlare del conformismo? Cosa è conformismo oggi? E poi come combattere questo conformismo così schiacciante, così mastodontico, così annichilente. Non sarà certo qualcuno che urla in un microfono a cambiare le cose.
Oggi essere anticonformisti è tutto il contrario di quello che sono i Distruzione Di Massa. In una società in cui i valori sono nel disfacelo più completo, essere anticonformisti significa avere le palle di riaffermare le proprie idee e portale avanti comunque, significa riscoprire certi valori ormai persi, la famiglia, l’amore, la fede, la felicità di sentirsi realizzati con un lavoro, una bella macchina e tanti soldi. Questo è essere anticonformisti oggi, ormai abbiamo sperimentato tutto, siamo così assuefatti alle contestazione e alla trasgressione che per essere realmente trasgressivi e provocanti dovremmo andare a messa tutte le domeniche con annesso pranzo dai suoceri. Io lo faccio.
Contatti: http://ddm.altervista.org
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