Quando la rabbia e la disperazione travalicano la capacità di sopportazione, quando questo mondo malato trascende il tempo e riporta alla mente epoche oscure e tenebrose, quando la frustrazione verso la follia umana in tempo di crisi raggiunge il limite serve qualcosa di più che un disco di mestiere per veicolare le emozioni che artisti del calibro dei
Fen celano nelle loro anime.
Se la loro traiettoria li aveva portati - nel corso di una carriera lunga ormai 17 anni - ad esplorare lidi vicini al post-black ed ad un certo rock progressivo (sempre in un contesto black metal), il settimo lavoro su lunga distanza "
Monuments to Absence" costituisce in un certo senso un ritorno al passato più "violento" avendo fatto tesoro delle numerose influenze ricevute.
Gli otto brani del nuovo album - tutti di durata importante tra i 7 ed i 9 minuti - richiamano la narrativa aggressiva di "
Carrion Skies", i saliscendi improvvisi di "
The Dead Light" ed il peso emotivo di "
The Malediction Fields" aggiungendo elaborati passaggi bathoryani ("
Monuments To Absence"), tessiture epicheggianti e classic-metal oriented ("
Thrall"), propensioni progressive (tanto care agli
Enslaved odierni, vedi "
Truth is Futility").
Cori epici, improvvise fughe di chitarra, ondate repentine di furia distruttrice (il lavoro del nuovo batterista
JG dei
Craven Idol e del solito grande
The Watcher sono di valore assoluto) tratteggiano perfettamente tutta la rabbia, la frustrazione, il collasso emotivo di una mente che pian piano si sgretola di fronte a tante brutture (i punti più alti del disco a mio parere: l'opener "
Scouring Ignorance" e "
To Silence and Abyss we reach").
Il bilanciamento dei suoni, la solida presenza del basso di
Grungyn, la maniacale ricerca della perfezione in tutti i dettagli ("
All is Lost" ne è testimonianza) fanno di "
Monuments To Absence" un disco scevro da punti deboli e consigliato a tutti coloro che amano andare oltre la superficie.
Mi sanguina il cuore nel non includere i
Fen nella top ten di fine anno (in questo 2023 sarebbe servita una top 30 almeno...) ma posso comunque consigliarvi CALDAMENTE l'acquisto di un lavoro carico di dettagli, dall'enorme ricchezza emotiva e dalla sorprendente capacità attrattiva.
Fen - "
Scouring Ignorance"
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