Il progetto Void Of Silence, originato dall’acida creatività di Ivan Zara, Riccardo Conforti e Malfeitor Fabban (noto per la sua militanza nei controversi Aborym ed in questa sede impegnato dietro il microfono) arriva al secondo capitolo dall’inquietante titolo di “Criteria Ov 666”, sempre pubblicato dalla coraggiosa Code 666. Il sound del terzetto capitolino, identificabile in un lento noise doom non scevro da partiture ambient, sembra essersi ulteriormente evoluto grazie soprattutto ad un uso più razionale e studiato delle atmosfere create dai lugubri synth, ottimamente miscelati ad effetti sonori coinvolgenti e mai fini a se stessi. La difficile proposta dei Void Of Silence risulta svilupparsi su tre diversi livelli, sonoro, visivo e lirico, strettamente concatenati fra di loro e di rara suggestione, arricchiti e penalizzati allo stesso tempo da una produzione assolutamente aliena e fuori dai moderni trend. Alla spettrale ed ipnotica musica di “Criteria Ov 666”, a volte vicina a quanto proposto dai primi Anathema, viene infatti ad aggiungersi un artwork di innegabile suggestione, riflesso visivo dei criptici ed intriganti testi, che dona completezza, fascino ed un oscura grazia ad un lavoro di difficile fruibilità. L’apocalittico sound si rivolge ad un pubblico decisamente preparato ed elitario, lontano dalle musichette di facile ascolto o da pacchiani estremismi da baraccone; questo lavoro contiene più oscurità e negatività di una intera discografia dei Marduk… se siete alla ricerca di una band originale ed estremamente personale, se desiderate una colonna sonora per il vostro progressivo ed inarrestabile annichilimento, se desiderate non avete timore di essere messi alla prova da un disco… allora i Void Of Silence fanno per voi.
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