Già protagonisti ai tempi di Metal.it di un ottimo demo (“Potrait of Sound”), gli Ahriman sbarcano finalmente sulle pagine di EUTK.net col secondo lavoro di una carriera iniziata quasi dieci anni fa e che ha visto, come grande highlight, la partecipazione della band all'edizione del 1999 dell'Agglutination Metal Festival. Rispetto a quel periodo la formazione ha però subito un importante cambiamento, con l'entrata nei ranghi del gruppo del chitarrista Marcello Zappatore, in sostituzione di Alessandro dell'Anna. Il nuovo lavoro degli Ahriman si intitola “Oblivion” e ci regala cinque nuove composizioni, che ci permettono di apprezzare l'evoluzione sonora della band pugliese. Dopo la fugace title-track strumentale, si parte in quarta con i martellanti riff thrash di “Soul's Fragment”, che si rincorrono senza pace in travolgenti fughe, con numerosi cambi di tempo e di intensità: la base è un solido Heavy Metal anni '80, con interessanti divagazioni strumentali e tempi sincopati tipicamente progressive. L'influenza di queste sonorità emerge in maniera evidente nella successiva “Blindness”, episodio dalla struttura notevolmente complessa e articolata, dall'acustico inizio molto jazz (che mi ha ricordato vagamente alcuni passaggi di “The Perfect Element” dei Pain of Salvation) all'insistito chorus. Anche nelle successive “Day of the South” e “The Elect” è presente una grande complessità strumentale, specialmente nella sezione ritmica (notevole il lavoro di Andrea Zollino al basso), a tratti quasi eccessiva! Le intricate composizioni di “Oblivion” sono una testimonianza evidente delle capacità tecniche degli Ahriman, anche se alcuni passaggi mi sono sembrati un po' forzati e poco scorrevoli. Merita certamente una menzione la considerevole qualità della produzione di questo demo, lontana anni luce da quanto siamo abituati a sentire di solito. Complimenti dunque agli Ahriman, spero di sentire presto un nuovo lavoro!

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