Copertina 8

Info

Demo
Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:21 min.

Tracklist

  1. ESTINTO NATURALE
  2. G.G.
  3. IL VECCHIO BASTARDO
  4. VIGLIACCHERIA
  5. SURPRISE! YOU'RE DEAD!!
  6. DELIRIO 112

Line up

  • Fabrizio "Zula" Ferzola: vocals
  • Matteo Buti: guitars
  • Jacopo Mattii: guitars
  • Federico Fulceri: bass
  • Marco Masini: drums

Voto medio utenti

I Subhuman ci propongono un possente e furibondo Death Metal, nello stile dei Death, Morbid Angel, Meshuggah e Deicide.
Se per la parte musicale i riferimenti e le influenze sono piuttosto evidenti, i Subhuman ci sorprendono con i loro testi cantati (beh... urlati!) in italiano. Ed a proposito di sorprese, tra i sei pezzi inclusi su "Delirio No. 1" piazzano "Surprise! You're Dead!!", cover della canzone più aggressiva mai composta dai Faith No More e tratta dal loro capolavoro assoluto: "The Real Thing".
Nel riprendere questo brano, i Subhuman ne esasperano di sicuro la cattiveria ma non mi sembra che riescano a riproporre quell'atteggiamento spregiudicato messo in campo da Mike Patton e soci. D'altra parte ho la sensazione che visti gli argomenti affrontati nei loro testi, i Subhuman non abbiano molta voglia di scherzare.
E poi che facciano sul serio lo dimostrano tutti e cinque i musicisti, per la convinzione e le capacità messe in campo. Infatti, ai momenti più furiosi e sostenuti riescono ad avvicendare dei break spezzacollo o i passaggi tecnici e "melodici" che troviamo, ad esempio su "G.G."
Devo fare ancora i complimenti al chitarrista Matteo Buti per il lavoro che ha svolto a livello di registrazione, pulita e tagliente, in grado di non smorzare l'aggressività della band. Certo i testi, nonostante siano in italiano, (tranne ovviamente quello di "Surprise! You're Dead!!") non sono facilmente intelliggibili, ma questo non è dovuto assolutamente alla produzione, ma piuttosto alla cattiveria con cui Fabrizio "Zula" Ferzola affronta il microfono, passando con disinvoltura dallo screaming al growl, come avviene nel caso de "Il Vecchio Bastardo".

Brutali, affilati. E per essere alla loro prima esperienza... una vera sorpresa!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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