L'ascolto dei Royal Dutch mi ha ricordato la formazione emiliana Alix, della quale ho parlato poco tempo fa. Molto somigliante l'impostazione neo-rock lievemente "stonerizzata" dai forti connotati melodici, simile il tiro sinuoso e flemmatico, soprattutto identici nella presenza di una voce femminile ad ingentilire il risultato finale.
Tralascio per galanteria i confronti tra le due cantanti, anche se Simona Tamarin pare difettare un po' di potenza, dicendo invece che il quartetto mostra delle potenzialità pur se il songwriting è ancora acerbo e s'intuisce il relativo affiatamento di una band con appena un anno di vita o poco più.
La partenza del promo è affidata al mid-tempo vivace "Get on with it", piacevole ma poco graffiante ed incisivo, molto meglio la melodia agrodolce dai tratti quasi orientali di "Wasn't you man", che vanta anche un buon ritornello ritmato ed orecchiabile. Discreta "The blossoming" con un riff spesso e stoneggiante ma uno sviluppo lievemente monotono, mentre "Dump" è poco più di un pretesto per evidenziare le doti vocali di Simona, la quale alterna con profitto fasi recitate ad esplosioni aggressive. "The twins" è il brano più rifinito del lotto, visto che risale ai primissimi esordi del gruppo, e presenta qualche passaggio vocale meglio articolato con il contributo della seconda voce di Fabio La Perna, un tiro svelto e hard nonché un solismo più accentuato, sicuramente la canzone meglio riuscita.
Per i Royal Dutch un inizio con qualche promessa, ma tanta strada da fare. Potrebbe completarsi la conversione verso uno stoner di stampo Americano, melodico ed accessibile, occorrerà però lavorare a fondo su ogni aspetto della proposta.
Contatti: http://utenti.lycos.it/royaldutch -
Royal_dutch@tiscali.it
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