“Black City” è il nome che hanno scelto 4 ragazzi svedesi dalle indiscutibili capacità artistiche per battezzare il loro debutto ; Division of Laura Lee, il moniker che li rappresenta; Post Hardcore , o per i profani semplicemente alternative-rock, è il genere al quale hanno deciso di dedicarsi; anticonformista- innovativa- lapidaria, i tre aggettivi che meglio descrivono la loro musica.
Black City non è solo un album : è un viaggio attraverso le più recondite passioni umane, un manifesto sulla libertà di espressione , un’icona della musica indipendente e veramente “alternativa”. Le carte vincenti dei Division Of Laura Lee si spingono ben oltre alla scelta di due cantanti ( entrambi uomini)- uno dei quali con un timbro di voce molto simile a Billy Corgan degli Smashing Pumpkins-, di chitarre grosse e nel contempo graffianti e di un sound vagamente 70’s inspired : le loro canzoni trasudano magia e voglia di distinguersi dalla massa dei gruppi dark-gothic, simil HIM che stanno spuntando in ogni dove come amanite velenose e moleste.
Tecnicamente parlando la produzione del disco è ottima e i 12 brani sui quali verte sono perle di rara bellezza compositiva, sopra tutte l’opener e la title-track. Già da ora mi sento di affermare che Black City sarà incluso tra le migliori uscite del 2002 sulla mia prossima scheda-referendum: non vi sono dubbi.
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