Andracca - To Bare the Weight of Death

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:38 min.
Etichetta:Vendetta Records
Distribuzione:Vendetta Records

Tracklist

  1. TO BEAR THE WEIGHT OF DEATH
  2. RISE, OR BE FOREVER FALL'N
  3. OCEANS OF FIRE
  4. ANTITHESIS OF HOPE
  5. LAMENTATION OF DIVINITY
  6. HOLLOW ALTARS

Line up

  • K.DWS- guitars, voice
  • P.BND- bass
  • K.VKS- guitars
  • L.FOG- drums

Voto medio utenti

Gli inglesi Andracca, capitanati dal chitarrista e cantante Kieran Dawes, si riaffacciano sul mercato con l’ultimo lavoro lungo: “To Bare the Weight of Death”, tramite la Vendetta Records, a distanza di circa sei anni dal loro esordio “Morgulduin”, a cui nel frattempo erano seguiti un paio di singoli e un EP.
Il nuovo lavoro degli Andracca vede innanzitutto uno spostamento sul fronte dell’ambientazione; mentre il suo predecessore si muoveva su una sceneggiatura mutuata dall’immaginario tolkeninano, qui gli inglesi – se le informazioni che sono riuscito a reperire sono corrette – ci presentano un concept album esistenziale che trasporta l'ascoltatore all’interno di un viaggio profondo attraverso il dolore, la disperazione e l’accettazione della dimensione della mortalità umana.
Sei tracce che passano dalla sofferenza e culminano nella riconciliazione con l’ineluttabilità della falce. Idea ineluttabile che solo dopo la sua accettazione rende possibile la vera affermazione della vita; ed è infatti a questo punto, che la band ci invita, infine, ad abbracciare a pieno l'esistenza.

Musicalmente il gruppo si muove su lidi black metal melodici, con una forte impronta epica all’interno di un telaio piuttosto articolato, capace di protrarre i brani su una durata media di oltre sei minuti.
Nelle trame di chitarra sono presenti molte influenze heavy, a partire dalle tipiche cavalcate fino a culminare in lunghi solos melodici dal gusto smaccatamente 80’s; su tutte mi sentirei di citarvi, a tal proposito, “Antithesis of Hope”.
I suoni rispetto a “Morgulduin” sono decisamente migliorati, questo anche, e soprattutto, per merito della produzione più accurata, frutto probabilmente del passaggio alla Vendetta Records. La quale confeziona un suono leggermente impastato e rétro, ma che tuttavia presenta gli adeguati punti di contatto con i nostri giorni.

In generale, come ho appena accennato, “To Bare the Weight of Death” è un prodotto migliore del suo predecessore, e lo si nota sia dalla qualità del songwriting che dalla capacità di consegnare all’ascoltatore un numero di momenti entusiasmanti maggiore, oltreché da una coesione di insieme più elevata.
Tuttavia è ancora assente quella spinta in più in grado di poter far scattare la scintilla dell’amore nel blackster più incallito. Gli Andracca devono lavorare ulteriormente sulla propria identità e sui tratti distintivi delle varie songs, così che ognuna di esse diventi un elemento dell’insieme degno di memoria.
Inoltre necessitano di trovare quella cattiveria efferata che consenta di tagliare a sangue, nei frangenti in cui il verbo nero lo pretenda.


Recensione a cura di DiX88

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