Il primo pensiero che mi è passato per la testa, dopo aver ascoltato l’esordio discografico dei “nostrani”
Elettra Storm, è stato: ma è possibile che i
Frozen Crown, nonostante i pochi anni di attività, abbiano già fatto scuola? A sentire
Powerlords, sin dalle iniziali
Higher Than The Stars e
Redemption, sembrerebbe proprio che sia effettivamente cosi!
Del resto, non c’è da meravigliarsi; in una società come quella odierna, in cui tutto, nel bene, o nel male, procede a velocità siderali, rischiando inevitabilmente di bruciarsi e diventare presto cenere, la musica non fa certo eccezione!
Dopo questa amara considerazione personale, veniamo a noi.
Il disco in questione, uscito per
Scarlet Records, rappresenta il debutto discografico per questa giovane formazione, guidata dalla bella (e obiettivamente brava)
Crystal Laura Emiliani alla voce,
Francis D.Mari e
Matteo Antoni alle chitarre,
Davide Sportiello al basso (e alle tastiere) e
Matteo Norbedo alla batteria.
Il sound degli
Elettra Storm, ruota intorno a un robusto power di matrice nordica, estremamente melodico, supportato da un comparto ritmico compatto e da chitarre abbastanza articolate che, all’occorrenza (vedasi tracce quali
Sacrifice Of Angels,
Voices In The Wind,
Heirs Of The Descent) sanno pungere il giusto e risultare estremamente convincenti.
Siamo al cospetto di un lavoro pieno di luci e ombre.
L'album infatti, pur essendo caratterizzato da composizioni di buona fattura e tecnicamente valide, sembra tuttavia essere leggermente carente sotto il profilo della personalità. Certe soluzioni stilistiche adottate risultano, alla lunga, un pò abusate e poco spontanee; e qui si torna nuovamente al paragone iniziale coi Frozen Crown. Sarà per il timbro di voce di
Crystal, molto simile a quello di Giada, oppure per la musicalità delle tracce, tendenti a richiamare palesemente la glacialità di determinati paesaggi nordici già abbondantemente descritti, fatto sta che, in queste circostanze, la somiglianza con la band di Federico Mondelli emerge prepotentemente e pesantemente. Tuttavia gli
Elettra Storm, pur potendo vantare delle doti tecniche di tutto rispetto, non possiedono la stessa genuinità, freschezza compositiva e irruenza dei Frozen Crown.
Inoltre, in alcuni momenti, come nel refrain della title-track, nella ballad
Alone, o ancora in
Spirit Of The Moon, la band sembra rimanere prigioniera della sua ossessiva ricerca melodica e, a risentirne, è ovviamente la sostanza.
Agli
Elettra Storm va riconosciuto il merito per la complessità di alcune trame chitarristiche e per il fatto che, a differenza di tante altre giovani formazioni, non prestano mai il fianco a facili, quanto inutili, soluzioni plasticose per rendere più appetibile il risultato finale, ma tentano di raggiungere il medesimo obiettivo, contando solo ed esclusivamente sul loro indubbio talento.
In conclusione,
Powerlords è un disco che regala buoni spunti melodici e tecnici anche se, un maggiore spessore, a livello di personalità, potrebbe portare solo benefici e innalzare il livello qualitativo della loro proposta musicale.
Ma, del resto, come si dice: "sò ragazzi, si faranno!"