Basato sulla "morte di dio e mortalità" di Nietzschesiana memoria,
"The Atheist", esordio degli ucranini / polacchi
Three Eyes of the Void, è un album avvolto da una pesante coltre malinconica che rende grigia, e sofferente, una materia sonora costantemente in bilico tra derive "post" Metal ed atmosfere Ambient Black Metal in un connubio molto sfruttato dalle nuove leve estreme, ma non per questo poco interessante.
L'album, infatti, con le sue melodie gonfie di dolore, con i suoi dolci ricami di piano e sax, con le sue sfuriate di gelida matrice nordica, con la sua pulsione "progressive" e con la rabbia sofferente di vocals feroci (qui e la in alternanza a vocalizzi "puliti"), ci conduce attraverso la prospettiva della mancanza di un creatore conscio verso la consapevolezza, inevitabile, della mancanza di speranza per tutto il genere umano ridotto, quindi, ad una mera "casualità".
Un concept profondo e per nulla scontato, dunque, a cui fa da contraltare un suono potente, quasi belluino, dalla produzione eccellente nel suo saper dare risalto ad ogni elemento della musica, che si poggia sulla fusione di melodia, in cui emergono tutti gli elementi post Metal ai quali facevo riferimento più in alto, e violenza quasi incontrollata nell'alveo della quale gli
Three Eyes of the Void esprimono il loro lato più primordiale e, senza dubbio, più d'impatto anche grazie ad una maniacale attenzione in fase di arrangiamento di ogni singolo pezzo che, come in una storia ben raccontata, sa portare con se il suo messaggio e sa essere fondamentale all'interno del tutto.
"The Atheist" è, a conti fatti, un ottimo album, certamente da ascoltare con la dovuta attenzione e nel momento opportuno, e, seppur non possa fregiarsi della dote di essere originale, capace di raggiungere il suo obiettivo di trasmettere sofferenza e disperazione dimostrando che venire a patti con le proprie debolezze può essere l'unica via d'uscita per chi cerca risposte alla domanda:
chi sono io e perché sono?Un album travolgente ed amaro che potrà emozionare: ascoltatelo chiusi in voi stessi con il mondo lasciato fuori.
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