Praise the Plague - Suffocating in the Current of Time

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2024
Durata:39 min.
Etichetta:Indipendent

Tracklist

  1. VEIL OF TYRANTS
  2. THE TIDE
  3. ASTRAY FROM LIGHT
  4. A SERPENT'S TONGUE
  5. DEVOURER
  6. THRONE OF DECAY

Line up

  • Benjamin Linz : bass
  • Sascha Bühl : drums
  • Robert Carmosin : vocals
  • Marcel Martin : guitars
  • Christoph Macht : guitars

Voto medio utenti

Lenta, continua, inesorabile e finalmente ‘compiuta’ questa è stata la crescita dei Praise The Plague, che hanno affinato la propria proposta nel corso degli anni e con solo due album.. infatti se il debut ‘Antagonist’ dimostrava tutta la feroce e classica spontaneità esecutiva di molti esordi, il seguente ‘The Obsidian Gate’ era un album più ragionato, ‘lento’ e sofferto, dove la band cominciava a cesellare meglio il proprio sound che , quasi inevitabilmente, è giunto a compimento con il nuovo ‘Suffocating In The Current Of Time’ che si fa preferire per distacco rispetto agli altri due, per via di un suono più rifinito, completo e maturo. Dove il black metal incontra il doom, il sound è davvero soffero, abrasivo e solenne, ma quando sono le parti black a riprendere il sopravvento si tratta di vere e proprie esplosioni. Il continuo alternarsi di chiaroscuri musicali, sorretti da molti momenti atmosferici, costituiti spesso da arpeggi sinistri, fanno deflagare ancor di più il sound passando da scenari bui post apocillitic ad esplosioni nucleari che divampano nelle nostre orecchie ... la formula è semplice, forse non originalissima, ma perfettamente riuscita su questo non c’è dubbio... I brani più lunghi, tra cui la stupenda doppietta iniziale ‘Veil Of Tyrants’ e ‘The Tide’ o la nerissina e conclusiva ‘Throne Of Decay’ sono i pezzi che ho preferito per questo insano rollercaster emotivo che riescono a creare, sempre sorretto da una certa solennità doom, mentre le altre composizioni, pur ricalcando il leit motiv dell’alternanza, sono chiaramente più semplici e puntano forte su uno solo di questi aspetti come la ferocissima ‘Astray From Light’ che poteva essere benissimo inclusa nel debut. Una produzione perfettamente bilanciata e un sound pulito e potente completano un album che non ha punti deboli e che ci accompagnerà per molto tempo ...

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