I luoghi comuni definiscono i genovesi come "tirchi", invece i Daemoniaca non si risparmiano affatto in quanto a potenza. Il loro è un thrash risolutamente retrò e quindi massiccio e diretto, anche se il primo impatto con "Evil Eyes" è un arpeggio (ricorda i tedeschi Darkness... beh, quelli di "Death Squad ") che comunque dopo nemmeno un paio di minuti lascia spazio a soluzioni più facilmente riconducibili ai migliori Metallica.
La successiva "The God I Didn't Ask For" ricalca inizialmente l'opener, anche qui l'inizio è melodico, basato dapprima sulla chitarra (alla maniera di Alex Skolnick al tempo dei Testament) e poi sul cantato di Andrea che riesce a cavarsela anche in questo frangente ed a guidare il pezzo nei successivi chiaroscuri che culminano in un furioso assalto finale decisamente thrash.
Segue quindi "Damned Caine", la più decisa tra le tre canzoni proposte sinora, ma nemmeno qua manca un momento melodico, che però si ritaglia il proprio spazio solo dopo la prima metà del brano.
In chiusura troviamo "Hatred In My Heart", estratta dal precedente demo (risalente al 2003) e che, infatti, patisce moltissimo sul piano della registrazione e quindi della resa sonora. Perlomeno serve a confermare l'identità del gruppo, che già due anni fa, come adesso, si allineava con le sonorità thrash della Bay Area in auge negli anni '90, senza però disprezzare l'influenza (in ogni caso meno evidente) da parte della scuola teutonica.
I Daemoniaca ostentano la convinzione necessaria e la capacità di gestire un genere che ha oramai detto il possibile e l'impossibile. Una migliore produzione gli avrebbe dato maggior lustro, e non sarebbe stato male curare maggiormente l'artwork. Non avrei visto male l'inclusione nella tracklist di un pezzo davvero "killer", magari al posto della controproducente "Hatred In My Heart".
Ma c'è già di che essere soddisfatti cosi!

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