Bello e grezzo.
Oppure...
Bello, anche se grezzo.
O, se preferite....
Bello, proprio perché grezzo.
Mettetela come volete, fatto sta che, come ci insegna la proprietà commutativa in matematica: cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto comunque non cambia!
Il debutto discografico degli americani
Show N Tell, provenienti da Phoenix (Arizona), si distingue proprio per i due precedenti aspetti: bellezza e rozzezza; quest’ultima, intesa ovviamente nella sua accezione più positiva, ossia sinonimo (e diretta conseguenza) di istintiva spontaneità.
The Ritual Has Begun, uscito per la
No Remorse Records (ormai una certezza nel panorama NWOTHM), è un autentico tsunami che si abbatte con impeto inatteso sull’ignaro ascoltatore al quale, dal canto suo, non resta che lasciarsi travolgere da cotanta primordiale, ma anche naturale, aggressività.
Gli
Show N Tell sfornano il classico lavoro sparato a mille che, lungo la sua intera durata, mantiene costantemente alto il livello di energia sprigionata dimostrandosi, in ogni istante, furioso e passionale, grazie a un comparto ritmico, formato da
Mike Thomas (batteria) e
Cade Gardner (basso), che raggiunge velocità siderali, ma con classe. Il sound è ruvido e tagliente, per merito di chitarre incendiarie, ad opera del duo
Daniel Bobbs e
David Rodgriguez; quest’ultimo poi, impegnato anche dietro il microfono e capace, attraverso i suoi acuti sguaiati (che forse qualcuno potrebbe trovare al limite del fastidioso) e tramite il suo inconfondibile timbro trascinante, di marchiare a fuoco il sound dell'album.
Le tracce sono veementi, ma spiccano anche per le loro trame melodiche curate e mai banali, in cui, in ogni istante, emerge prepotentemente uno spontaneo ardore primitivo che, a conti fatti, risulta essere il vero e proprio valore aggiunto di questo fortunato debutto.
Lo stile della band si basa un solido heavy-power tipicamente “old-school”, che tuttavia, strizza l’occhio tanto allo speed metal (palese in tracce come
Rip N Tear,
Run To The Light o nella title-track), quanto all’hard rock (vedasi
Night Stealer), senza disdegnare una spruzzata di thrash (
Tortured By Reality), e talvolta, si possono ritrovare perfino degli echi di Manowar (nel refrain di
Heavy Metal), di Judas Priest e di Iron Maiden (nella conclusiva
The Second Death, l’unico brano dell’intero lavoro in cui il ritmo rallenta leggermente e le atmosfere si fanno più intime).
Insomma,
The Ritual Has Begun è davvero un esordio coi fiocchi che, per intensità ed irruenza, sembra richiamare vagamente lo stile compositivo dei canadesi
Striker o degli stessi
Riot City e dunque, se siete amanti di tali sonorità, questo disco, ne sono certo, vi farà godere!