Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:59 min.
Etichetta:EMP Label Group

Tracklist

  1. AWAKEN INTO DARKNESS
  2. BLOOD LUST
  3. TO DUST YOU WILL BECOME
  4. OFF WITH HIS HEAD
  5. FROM THE PULPIT TO THE PIT
  6. TO THEIR DEATH BEDS THEY FELL
  7. MALEDICTION
  8. REPENT IN FIRE
  9. ABOLISH THE SUN
  10. BLACK CATHEDRAL
  11. DREAMLESS SLEEP

Line up

  • James Rivera: vocals
  • Larry Barragan: guitars
  • Mikey Lewis: drums
  • Garrick Smith: bass
  • Andrew Atwood: guitars

Voto medio utenti

James Rivera e, con lui, gli Helstar sono una sicurezza, e lo hanno dimostrato nel corso degli anni, dando vita a svariati album di assoluto spessore. E tra questi, sicuramente, "Nosferatu" realizzato dalla formazione texana nel lontano 1989, un gioiellino in ambito US Heavy & Speed Metal, cui ora gli Helstar paiono rifarsi con il loro nuovo di zecca (e nono studio album) “Vampiro”, un disco ncentrato nuovamente su questa inquietante e sanguinaria figura, benché ormai un po' troppo inflazionata, sia in campo musicale sia cinematografico.

Della formazione del 1989, oltre a Rivera ritroviamo il solo Larry Barragan, storico chitarrista degli Helstar e praticamente da sempre nel gruppo: ha saltato l'appuntamento solo in occasione di "Multiples of Black", una coppia di ferro che è garanzia assoluta, e non cambia nemmeno il copione musicale, anche se le sonorità si sono fatte più thrashy, sia per le chitarre di Barragan e del "nuovo" Andrew Atwood, sia per l'approccio vocale di James Rivera, affilato e inarrestabile, fatto salvo nello stupendo strumentale "Malediction" (beh... su “Nosferatu” aveva trovato posto un pezzo intitolato “Benediction”) dove è il resto del gruppo a prendere la scena, con una formazione completata dall'altra new entry: il bassista Garrick Smith e da Mikey Lewis, batterista già alla sua terza esperienza con gli Helstar.

"Awaken into Darkness" ha le stigmate delle migliori opener: un avvio doomeggiante e disperato (tra Candlemass e Mercyful Fate) con un Rivera da brividi. Ma gli Helstar mica si accontentano, infatti, piazzano una sfilza di brani che sembrano fare a gara per elevarsi a miglior episodio dell'album. E se la giocano tutti, dalle mazzate Thrash di "Blood Lust" sino a "From the Pulpit to the Pit" (con un guitarwok devastante ed esaltante), passando per la già citata "Malediction" e senza dimenticarsi del passo cupo e possente di "Abolish the Sun", per quanto poi la mia preferenza vada alla traccia più articolata e ambiziosa del lotto, quella "Black Cathedral", che con i suoi arpeggi e la sua drammaticità (King Diamond approverebbe senz’altro) ha capacità di toccare (forse lacerare...) le corde dell'ascoltatore.

Una grande conferma. Se mai ce ne fosse stato bisogno.

To Metal ... You Will Become.

I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 set 2016 alle 08:43

Tralasciando tutte le disamine storiche, per quanto corrette e pertinenti, e ciò che ne può discendere, ritengo che OGGI, settembre 2016, se si vuole qualcosa di inedito in campo heavy metal sanguigno e bello carico e speed, sia difficile trovare meglio di così. Che non siano rivoluzionari della musica, che non abbiamo scritto la Toccata e fuga di Bach o Le quattro stagioni di Vivaldi, che ovviamente questo disco NON inventi nulla trovo sia del tutto irrilevante. Altrimenti, in questo stile musicale, con questa logica potremmo buttare praticamente tuttto quanto fatto dopo il 1986.

Inserito il 27 set 2016 alle 01:34

Certo che sono un ascoltatore sopra la media, non è un onoreficenza o un attestato di superiorità, è un dato di fatto. Cerco, provo, non mi accontento. Soprattutto se me lo chiede uno che si iscrive al sito per piccare un commento. "Riguardo il disco, è un buon disco, ma neanche lontanamente paragonabile a Nosferatu (pensando, oltretutto, che è stato inciso nel 1989). Gli Helstar non hanno mai occupato un posto di rilievo nella storia del genere. Un motivo ci sarà... e non credo che sia colpa dell'ascoltatore medio. Semplicemente, è un business come un altro, e loro non ce l'hanno fatta." 1) quindi questo nuovo disco non è da prendere in considerazione perché non è a livello di Nosferatu? Ascoltiamo solo i capolavori e non i buoni dischi? Secondo questo ragionamento una buona fetta delle band che fanno questo genere non dovrebbero più esistere avendo sfornato i loro capolavori negli anni '80 o '90. Per alcune formazioni che vivono di "mestiere" o bieco riciclo posso essere d'accordo ma esistono parecchie band che, pur non raggiungendo le vette del passato, hanno ancora qualcosa da dire. Ad esempio, guardando sul comodino vedo roba di Paradox, Armored Saint, Memory Garden, Cannibal Corpse, Nile, Exodus, Wasp, Accept, Gorguts, Satan... mi paiono piuttosto in forma e degni di nota. 2) sicuramente le vendite, il buisness, sono un fattore importante per decretare il successo di un gruppo ma non lo sono per stabilirne il valore. Se l'ascoltatore medio non ha voglia di scoprire, di provare e si basa su quello che fa sensazione, su quello che è storico, su quello che è "popolare" (anche in piccolo in questo genere), sí la colpa dell'insuccesso commerciale di alcune band può essere sua. 3) in questi ventordici post che ho scritto pensavo di aver specificato che non mi stupisco del fatto che gli Helstar non siano popolari quanto... gli Iron Maiden, mi rode semplicemente il culo pensando che loro (e molti altri) sudano e si sbattono creando musica di qualità ma vengono ignorati da molti in favore dei soliti noti che col minimo sindacale (o nemmeno quello) continuano ad avere richiamo. Non mi sono certo segnato per obiettare al tuo intervento. A 40 anni ho sublimato quella mitomania. :D Tutti coloro che ascoltano metal hanno un percorso di evoluzione del proprio gusto (trattandosi di un genere musicale non di "massa" o di immediato ascolto è scontato che sia così), di conseguenza, per me, lo sono tutti o non lo è nessuno. 1) non credo di aver detto che il disco non è da prendere in considerazione. E la storia dei capolavori vs buoni dischi non mi è molto chiara. Quello che hai scritto successivamente non mi è parso pertinente o, quantomeno, io non l'ho capito. :D 2) il business va inteso in senso molto più ampio. Il business determina anche chi finisce su metal.it per una recensione e chi no. Ad esempio, altri siti, recensiscono band di maggior successo commerciale (sempre in ambito metal). Mi spiego: la mia band pubblica un disco; il disco non esce dai confini del mio territorio; viene recensito poco e distrattamente: io, la mia band, e il mio genio resteremo per sempre intrappolati in una speranza persa. 3) anche io penso che gli Helstar facciano prodotti di qualità (perchè qui di prodotti si tratta. Il sentimeno, l'emozione e tutto il resto sta nell'ascoltatore ed è faccenda esclusiva, intima e privata). Se posso permettermi, Nosferatu è il mio disco metal preferito di sempre... quello che intedendevo dire è che non è affatto vero che un prodotto, ad esempio, dei Maiden, semplicemente perchè dei Maiden, sia inferiore qualitativamente a quello di un gruppo underground. De facto, non è così: le recensioni orientano in maniera sostanziale le vendite. In un contesto dove con un paio di click puoi scaricare tutta la musica che vuoi gratis, io compro solo quello che, da una parte mi è piaciuto, dall'altra (in prima istanza) è stato ben recensito. Se Book of Souls non avesse avuto recensioni positive (e così è stato), non avrebbe venduto per il solo nome. Di questo son certo. A parte i die harder, cosa gliene importa a un appassionato di spendere tot € per un prodotto che non è del suo gruppo-feticcio e che oltretutto è stato mal recensito? Mi scuso per la prolissità. :D Ahahah ma che mitomania? Qui siamo tanti allegri cazzoni anzianotti che borbottano. 'sto cazzo di webbe non fa mai capire i toni del discorso e ogni due cose da dire vien da fare un poema :) Non mi conosci, ti sei appena iscritto ed hai estrapolato una frase da una discussione in corso iniziando con "Quindi tu saresti un ascoltatore "sopra la media"? E chi di noi non lo è? Discorso un po' qualunquista". Rigurado al disco, invece, te la cavi con "un buon disco, ma neanche lontanamente paragonabile a Nosferatu (pensando, oltretutto, che è stato inciso nel 1989)." Per questo ho risposto con il commento precedente :) 1) erano le 3 di mattina, forse mi sono spiegato male. Se riferendoti a questo oppure ad un altro disco molto ben riuscito (di questa o di un'altra band), dici che non è "neanche lontanamente paragonabile" al loro disco migliore fatto in precedenza, viene da chiedermi (sempre non conoscendoti) se ascolti solo i capolavori del passato senza seguire chi fa ancora buoni dischi. 2) vero. Se però io, ipotetico ascoltatore che ascolto il tuo disco, lo provo, mi piace, ne parlo bene, lo consiglio, lo segnalo... apporterò sicuramente più beneficio alla tua band che continuare ad ascoltare gruppi "sicuri", "di nome", magari accontentandomi dei loro dischi malriusciti. 3) non sono molto d'accordo e mi spiego continuando con l'esempio degli Iron, che è molto esasperato (maledetto None che li hai tirati in ballo per primo :D). I Maiden buttano fuori il "prodotto" (come dici) The Final Frontier, che è una palese merda. -Se la pensi diversamente a) ti accontenti di poco/pochissimo/niente b) sei un ascoltatore metal che segue solo i nomi importanti/conosciuti e, a prescindere dalla qualità, lo compri c) sei un ultratrentenne/quarantenne che li ha sempre ascoltati e compri per completismo-. I fatti dicono che The Final Frontier ha venduto un botto ed il tour è andato bene. Io deduco che molti sono ascoltatori metal sporadici e comprano il disco/magliette/cianfrusaglie/vanno a vedere il tour PER IL NOME senza soppesare la qualità. Per quanto mi riguarda, la mia collezione dei Maiden ha un buco al 15esimo disco in studio, ho preferito comprare altro. Questo è il motivo per cui parlo di "ascoltatore medio" di "gente che ascolta metal" in generale. Tutto qui :D Mi scuso se vien fuori un tono da professorino del cazzo o simile, cerco solo di spiegarmi con un po' di ordine, in realtà sono un minchione :D Spero di incrociarti in altri commenti per portare vita ed entusiasmo su questo sito :)

Inserito il 26 set 2016 alle 16:23

Certo che sono un ascoltatore sopra la media, non è un onoreficenza o un attestato di superiorità, è un dato di fatto. Cerco, provo, non mi accontento. Soprattutto se me lo chiede uno che si iscrive al sito per piccare un commento. "Riguardo il disco, è un buon disco, ma neanche lontanamente paragonabile a Nosferatu (pensando, oltretutto, che è stato inciso nel 1989). Gli Helstar non hanno mai occupato un posto di rilievo nella storia del genere. Un motivo ci sarà... e non credo che sia colpa dell'ascoltatore medio. Semplicemente, è un business come un altro, e loro non ce l'hanno fatta." 1) quindi questo nuovo disco non è da prendere in considerazione perché non è a livello di Nosferatu? Ascoltiamo solo i capolavori e non i buoni dischi? Secondo questo ragionamento una buona fetta delle band che fanno questo genere non dovrebbero più esistere avendo sfornato i loro capolavori negli anni '80 o '90. Per alcune formazioni che vivono di "mestiere" o bieco riciclo posso essere d'accordo ma esistono parecchie band che, pur non raggiungendo le vette del passato, hanno ancora qualcosa da dire. Ad esempio, guardando sul comodino vedo roba di Paradox, Armored Saint, Memory Garden, Cannibal Corpse, Nile, Exodus, Wasp, Accept, Gorguts, Satan... mi paiono piuttosto in forma e degni di nota. 2) sicuramente le vendite, il buisness, sono un fattore importante per decretare il successo di un gruppo ma non lo sono per stabilirne il valore. Se l'ascoltatore medio non ha voglia di scoprire, di provare e si basa su quello che fa sensazione, su quello che è storico, su quello che è "popolare" (anche in piccolo in questo genere), sí la colpa dell'insuccesso commerciale di alcune band può essere sua. 3) in questi ventordici post che ho scritto pensavo di aver specificato che non mi stupisco del fatto che gli Helstar non siano popolari quanto... gli Iron Maiden, mi rode semplicemente il culo pensando che loro (e molti altri) sudano e si sbattono creando musica di qualità ma vengono ignorati da molti in favore dei soliti noti che col minimo sindacale (o nemmeno quello) continuano ad avere richiamo. Non mi sono certo segnato per obiettare al tuo intervento. A 40 anni ho sublimato quella mitomania. :D Tutti coloro che ascoltano metal hanno un percorso di evoluzione del proprio gusto (trattandosi di un genere musicale non di "massa" o di immediato ascolto è scontato che sia così), di conseguenza, per me, lo sono tutti o non lo è nessuno. 1) non credo di aver detto che il disco non è da prendere in considerazione. E la storia dei capolavori vs buoni dischi non mi è molto chiara. Quello che hai scritto successivamente non mi è parso pertinente o, quantomeno, io non l'ho capito. :D 2) il business va inteso in senso molto più ampio. Il business determina anche chi finisce su metal.it per una recensione e chi no. Ad esempio, altri siti, recensiscono band di maggior successo commerciale (sempre in ambito metal). Mi spiego: la mia band pubblica un disco; il disco non esce dai confini del mio territorio; viene recensito poco e distrattamente: io, la mia band, e il mio genio resteremo per sempre intrappolati in una speranza persa. 3) anche io penso che gli Helstar facciano prodotti di qualità (perchè qui di prodotti si tratta. Il sentimeno, l'emozione e tutto il resto sta nell'ascoltatore ed è faccenda esclusiva, intima e privata). Se posso permettermi, Nosferatu è il mio disco metal preferito di sempre... quello che intedendevo dire è che non è affatto vero che un prodotto, ad esempio, dei Maiden, semplicemente perchè dei Maiden, sia inferiore qualitativamente a quello di un gruppo underground. De facto, non è così: le recensioni orientano in maniera sostanziale le vendite. In un contesto dove con un paio di click puoi scaricare tutta la musica che vuoi gratis, io compro solo quello che, da una parte mi è piaciuto, dall'altra (in prima istanza) è stato ben recensito. Se Book of Souls non avesse avuto recensioni positive (e così è stato), non avrebbe venduto per il solo nome. Di questo son certo. A parte i die harder, cosa gliene importa a un appassionato di spendere tot € per un prodotto che non è del suo gruppo-feticcio e che oltretutto è stato mal recensito? Mi scuso per la prolissità. :D

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