James Rivera e, con lui, gli
Helstar sono una sicurezza, e lo hanno dimostrato nel corso degli anni, dando vita a svariati album di assoluto spessore. E tra questi, sicuramente, "Nosferatu" realizzato dalla formazione texana nel lontano 1989, un gioiellino in ambito US Heavy & Speed Metal, cui ora gli
Helstar paiono rifarsi con il loro nuovo di zecca (e nono studio album) “
Vampiro”, un disco ncentrato nuovamente su questa inquietante e sanguinaria figura, benché ormai un po' troppo inflazionata, sia in campo musicale sia cinematografico.
Della formazione del 1989, oltre a
Rivera ritroviamo il solo
Larry Barragan, storico chitarrista degli
Helstar e praticamente da sempre nel gruppo: ha saltato l'appuntamento solo in occasione di "Multiples of Black", una coppia di ferro che è garanzia assoluta, e non cambia nemmeno il copione musicale, anche se le sonorità si sono fatte più thrashy, sia per le chitarre di
Barragan e del "nuovo"
Andrew Atwood, sia per l'approccio vocale di
James Rivera, affilato e inarrestabile, fatto salvo nello stupendo strumentale "
Malediction" (beh... su “Nosferatu” aveva trovato posto un pezzo intitolato “Benediction”) dove è il resto del gruppo a prendere la scena, con una formazione completata dall'altra new entry: il bassista
Garrick Smith e da
Mikey Lewis, batterista già alla sua terza esperienza con gli
Helstar.
"
Awaken into Darkness" ha le stigmate delle migliori opener: un avvio doomeggiante e disperato (tra Candlemass e Mercyful Fate) con un
Rivera da brividi. Ma gli
Helstar mica si accontentano, infatti, piazzano una sfilza di brani che sembrano fare a gara per elevarsi a miglior episodio dell'album. E se la giocano tutti, dalle mazzate Thrash di "
Blood Lust" sino a "
From the Pulpit to the Pit" (con un guitarwok devastante ed esaltante), passando per la già citata "
Malediction" e senza dimenticarsi del passo cupo e possente di "
Abolish the Sun", per quanto poi la mia preferenza vada alla traccia più articolata e ambiziosa del lotto, quella "
Black Cathedral", che con i suoi arpeggi e la sua drammaticità (King Diamond approverebbe senz’altro) ha capacità di toccare (forse lacerare...) le corde dell'ascoltatore.
Una grande conferma. Se mai ce ne fosse stato bisogno.
To Metal ... You Will Become. I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write