Primo demo per questi giovanissimi svedesi, la cui età media è attorno ai venti anni. Benchè nella bio che accompagna questo demo siano riportati i commenti entusiastici di sedicenti critici musicali, la giovine età della band, con i difetti che comporta, la ritroviamo tutta nelle tre tracce.
Tre pezzi che si somigliano tutti, dei mid-tempos cadenzati sui quali si staglia la voce del singer Andreas Lantz, una voce stentorea ed oscura, ma estremamente piatta e monocorde.
Nessuno spunto di nota nobilita questo “Seven Circles”, e parlo proprio di strutture compositive. L’unica nota positiva è data dalla conclusiva “2040”, nella quale la band mette un po’ meglio a fuoco le proprie idee, con una canzone dal senso più compiuto e dalla struttura leggermente più matura. Bello soprattutto l’inizio arpeggiato carico di malinconia, anche se la song non è esente dai difetti sopraccitati, quindi voce noiosa e struttura cadenzata e rallentata. Il che per loro vale a definirsi come influenzati “da qualsiasi cosa dagli HIM agli Iron Maiden”.
Un demo che non può meritare consensi, almeno qui in Italia, datosi che per una band come i Seven Circles non c’è bisogno di andare fino in Svezia, basta farsi un giro in qualche pub di provincia.
Homepage: http://fryde.com/lantzrock/
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