Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:44 min.
Etichetta:Eisenwald

Tracklist

  1. LUGHNASADH
  2. EQUINOX ABLAZE
  3. BURNING EYES, BLACKENED CLAWS
  4. THE BLISSFUL DEFEAT
  5. PETRIFIED IMMORTALITY
  6. THE SIGN OF DAMNATION
  7. TWILIGHT ROBES

Line up

  • Voice of the Deep: bass
  • Voice of Gloom: guitars, drums
  • Voice of Misery: vocals

Voto medio utenti

Il vento dell'Est, freddo, sibilante, carico di antiche leggende ed ancestrali tradizioni.
Questa è la musica degli ucraini They Came from Visions, terzetto di Kyiv, avvolto nel mistero e coperto da maschere, che con "The Twilight Robes" è alla sua seconda uscita discografica, prima per la sempre eccellente Eisenwald.
Una uscita che si lega strettamente con la sua Terra di origine dalla quale trae, con fierezza, il proprio spirito e la sua caratterizzazione più evidente: il gruppo, infatti, ci conduce all'interno di un Black Metal di evidente matrice Drudkh rispetto al quale, tuttavia, vengono esaltate la componente folk, tra cori ed arpeggi dall'elevata capacità emozionale, e quella doom quando i brani diventano più pesanti e quasi opprimenti nella loro malinconia.

Ho appena citato i brani, e non a caso.
All'interno di "The Twilight Robes" ogni composizione è perfettamente calibrata in tutte le sue parti, sia quelle più crude, quando tra scream ferocissimo e blast beats epici, gli ucraini dipingono scenari tenebrosi e carichi di pathos, sia quelle più folkloristiche, la dove è la storia di un popolo, ed una nazione, a parlare attraverso gli arrangiamenti, e gli accorgimenti, di tre musicisti realmente coinvolti, in maniera profonda, nella loro arte.
Si potrebbe obiettare, o per lo meno qualche mente illuminata potrebbe farlo, che di album del genere ce ne sono tanti, troppi, ma la verità sarebbe, nel caso specifico, che non si è ascoltato con la dovuta attenzione "The Twilight Robes" poichè le sue melodie, la sua malinconia, la sua rabbia, la sua ostentata misantropia, il suo legame con la tradizione, sono tutti elementi che, uniti a quelli squisitamente musicali (produzione, suoni, riffing al vetriolo ma sottilmente armonico, sezione ritmica essenziale e spietata), rendono questo lavoro un prodotto prezioso, non scontato, e ricco di quella qualità che gli amanti dell'estremo "sincero" dovrebbero sempre cercare e, una volta trovata, ammirare.
"The Twilight Robes" è, per quanto detto, un disco da ammirare e con il quale emozionarsi e piangere nel silenzio del proprio io.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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