Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:44 min.
Etichetta:Trollzorn Records

Tracklist

  1. TRIUMPH AND DEVOTION (INTRO)
  2. AS WE FIGHT
  3. THIS BATTLE IS MY OWN
  4. WHERE THE HEART IS
  5. PROUD TO DEFEND
  6. TURADH
  7. I AM WHAT I AM
  8. A TREASURE BEYOND IMAGINATION
  9. ROB ROY
  10. HASTE YE BACK
  11. SAOR ALBA (OUTRO)

Line up

  • Paolo Ribaldini: vocals
  • Emilio Souto: guitars, bouzouki, backing vocals and synths programming
  • Ignacio Lopez: bass
  • Pierre Delaporte: great highland bagpipes and tin-whistle
  • Joonas Nislin: drums and percussion

Voto medio utenti

Gli Skiltron sono una formazione che è fortemente legata alla tradizione celtica, e questo a dispetto dei loro natali e dell'attuale luogo di residenza, infatti, si sono formati in Argentina e poi successivamente, fatto armi e bagagli (con tutti i loro strumenti, incluse le cornamuse) trasferiti in Finlandia, dove hanno incontrato il loro attuale cantante, l'italiano Paolo Ribaldini. Ad ogni modo a dispetto di dovunque si trovi ora la sala prova, il loro è un Power Metal che attinge a piene mani dalla lezione europea, direi soprattutto Running Wild e Skyclad, con spunti alla Elvenking e anche Korpiklaani, dato che affrontano il tutto con un marcato approccio folkloristico dall'evidente derivazione celtica.

Abbiamo citato i Running Wild, e credo che la loro influenza sia tangibile nel corso di "As We Fight" come nella successiva "This Battle Is My Own", dove la voce calda di Ribaldini (anche cantante dei Leverage e Seraphiel) fa la differenza.
Non so dove possa essere il cuore di "Where the Heart Is" ma per l'ispirazione la risposta è più facile, sempre dalle parti di "Port Royal" o "Pile of Skull", peccato che Rock'n'Rolf oggi non abbia dalla sua parte la stessa freschezza degli Skiltron. E non ha nemmeno al suo fianco Pierre Delaporte, musicista francese che suona sia una cornamusa scozzese sia il flauto, la cui presenza è centrale nel sound del gruppo, tanto da ritagliarsi il ruolo di protagonista nella strumentale "Turadh", e di lasciare il segno pure sulla sognante "A Treasure Beyond Imagination" e nella scanzonata "Haste Ye Back". Non va trascurato nemmeno l'impatto e il supporto palpitante della sezione ritmica, Ignacio Lopez e Joonas Nislin, e soprattutto quello del chitarrista Emilio Souto, al quale non solo va riconosciuto il merito di aver dato vita agli Skiltron quasi vent'anni fa (ed oggi ne è anche l'unico membro originario), ma anche di saper mettere la sua chitarra al servizio delle singole canzoni, e con ottimi risultati, sia a livello di riff sia in fase solista.
Oltre ai brani succitati, un altro dei capitoli maggiormente rappresentativi dell'album a mio parere è l'anthemica "Proud to Defend", dove fa capolino anche un bouzouki suonato dallo stesso Souto, con il suo passo ammiccante, dai larghi scorci strumentali e una prova superba da parte di Ribaldini, mentre mi aspettavo qualcosa in più epico dall'up-tempo "Rob Roy", episodio comunque riuscito e ispirato all'eroe popolare scozzese, già protagonista di diversi film, serie TV e ora di una canzone degli Skiltron.

Ascoltando "Bruadarach" (termine gaelico per "sognatore" o "visionario") potrete immaginare di trovarvi da qualche parte sulle Highlands, magari sulla riva del Loch Ness oppure di Eilean Donan... beh, diciamo nei luoghi sui quali potrebbe fantasticare un metallaro cui piace viaggiare, anche con la fantasia.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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