Il debutto dei
Montrose è uno dei più folgoranti e importanti esordi di heavy metal, si avete letto bene
heavy metal. Perché nel 1973 era già musica spogliata del feticcio blues, urbana e violenta, quindi heavy metal, se vogliamo almeno come viene inteso dagli yankee, con questo album, in fatto di pesantezza, i Montrose sbaragliano la concorrenza; provate a confrontarlo con altri campioni d'incasso come i
Grand Funk di "
We're An American Band", dello stesso anno, e ne converrete.
Ronnie era nato a Denver, Colorado, ed aveva iniziato a suonare la chitarra a 18 anni. Due anni dopo si trasferisce a San Francisco dove trova impiego come carpentiere, ma a tempo perso lavora anche nell'ufficio del promoter
Bill Graham, dove riesce a trovare agganci giusti e viene assunto come chitarrista nel gruppo di
Van Morrison, partecipando alle registrazioni di "
Tupelo Honey" ('71) e "
St. Dominic's Preview" ('72) e accompagnando Van Morrison in tour.
Nello stesso periodo da' alcuni concerti anche con
Boz Scaggs, per poi diventare un membro permanente dell'
Edgar Winter Group. Ronnie suona sull'album "
The Only Come Out At Night" e raggiunge il primo posto in classifica grazie allo strumentale "
Frenkestein. Con l'ingresso in formazione di
Rick Derringer Ronnie decide di formare un proprio gruppo, i
Montrose, declinando l'invito di unirsi a
Mott The Hoople. Grazie agli ottimi rapporti con la
Warner Bros e con il produttore
Ted Templeman il debutto è cosa fatta e l'album diventa disco d'oro in America e il tour che gli fa seguito è un successo.
L'inizio con "
Rock The Nation" è da leggenda con un riff che ha fatto scuola, la voce aspra di
Hagar a dare vigore così come la terremotante sezione ritmica di
Carmassi, si può sentire subito l'estrema durezza del suono rispetto agli altri esordienti
New York Dolls,
Aerosmith o
B.O.C., oltre ai già citati Grand Funk. "
Bad Motor Scooter" ha una carica rock'n' rollistica frastornante che anticipa e indirizza i
Van Halen del debutto, d'altronde il produttore è identico. "
Space Station #5" è pervasa da un clima futuristico per un altro grande classico e che troverà poi terreno fertile in qualche composizione dei
Gamma, altro grande gruppo di Ronnie di cui vi ho già riferito in precedenti puntate. "
I Don't Want It" con il suo riff circolare ed il timbro sempre molto heavy, siamo nel '73 è bene ricordarlo, influenzerà molte composizioni eighties. "
Rock Candy" è un altro punto di forza dell'album con Carmassi che emula
Bonzo per il pezzo più zeppeliniano della raccolta ed un Ronnie in stato di grazia. "
One Thing On My Mind" ha un ritmo più saltellante e 'danzareccio', mentre "
Make It Last" chiude con un altro riff da antologia a su cui l'Hagar solista costruirà alterne fortune.
'Montrose' con il primo 'Van Halen' è uno dei dischi più decisivi per l'hard & heavy puramente yankee, niente di meno.