Sinceramente li avevo dati per “dispersi” e invece eccoli tornare con un disco nuovo di zecca a distanza di ben nove anni da “
Chasing miracles”.
Tempo che non ha cambiato le prospettive espressive dei
Corvus, sempre dediti ad un
rock melodico molto “edulcorato” e spensierato e che inoltre conferma una delle loro caratteristiche maggiormente peculiari, e cioè la voce di
Ciaran James.
In un profluvio di discendenti più o meno “legittimi” dei vari
Perry,
Gramm,
Kimball e
Jamison il nostro sfodera un timbro caldo e pastoso associabile a quello di
Tony Hadley,
Brian Ferry,
Morrisey e
Rick Astley, tutti ottimi interpreti della fonazione modulata ma ben lontani dalla
Grande Storia dell’
AOR.
E ciononostante, o forse anche proprio per la particolarità dell’intonazione, “
Immortals” funziona piuttosto bene, soprattutto se siete alla ricerca di suoni armoniosi, vivaci e levigati, di quelli che una volta avremmo fieramente definito “radiofonici”.
Aggiungiamo che i britannici, rispetto al succitato debutto, hanno altresì leggermente migliorato la qualità del
songwriting ed otteniamo un
album godibile e accattivante da consigliare ai seguaci di Cats In Space, Terraplane, Strangeways, The Outfield e pure di certi Roxy Music, pieno di brani assai dilettevoli (almeno dal punto di vista musicale, mentre sotto il profilo lirico il gruppo s’impegna in una poetica esplorazione sulle possibilità di “eternità” dell’esistenza umana …) e balsamici, privi di vere controindicazioni.
Così, mi limito ad eleggere “
Hero”, “
Let me in”, “
Battle cry”, “
What about love”, “
Just like heaven” e “
You make me live again” come i miei pezzi preferiti dell’opera, avvisando la potenziale
audience della presenza di una "
Satellite” che davvero non farebbe poi troppa fatica ad essere inclusa nel repertorio degli Spandau Ballet.
Con la
reprise in forma languida e sinfonica della
title-track dell’esordio e la
quisquilia natalizia “
Can you hear the sleigh bells ringing” in veste di
bonus-tracks, si completa la scaletta di “
Immortals”, una sequenza pressoché ininterrotta di canzoni alquanto gradevoli che segna il propizio ritorno dei
Corvus, un gruppo che ha cuore il benessere emotivo dei suoi estimatori e ha trovato un’efficace modalità artistica per garantirlo con la forza dell’ispirazione e della leggerezza.
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