Nuovo live album per i genovesi, gli alfieri del doom più orrorifico, marcio e sepolcrale che ci sia.
Qui gli amanti come me di certo horror gotico anni 60, vedasi i maestri
Mario Bava, Antonio Margheriti, Riccardo Freda, dovrebbero essere dei fan accaniti di questo quartetto nostrano, perché in questi solchi abbiamo quel senso del macabro che gli artigiani di un certo modo di vedere il cinema bis dirigevano, mentre i nostri lo mettono in musica e se guardate la copertina capite tutto l’immaginario ispiratore.
Si va dal pesantissimo doom oscuro “
The necromass: always the answer”, dove sul finale abbiamo una bella coda organistica in up tempo, alla oscura “
Crypt of horror” dove le tastiere cesellano atmosfere oscure e goticheggianti, fino alla stravolta cover di “
Chains of death” dei
Death SS.
Il frontman
Labes C. Necrothytus sfodera tutto il suo carisma con una performance vocale che va dai toni più aggressivi a quelli profondissimi e declamatori.
Un live da avere perché la formazione ligure dal vivo da sempre il meglio, fatelo vostro.
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