Copertina 7,5

Info

Past
Anno di uscita:1995
Durata:44 min.
Etichetta:Now & Then Records

Tracklist

  1. CAN'T STOP
  2. BRAND NEW START
  3. COUNTRY BOY
  4. TEN YEARS
  5. SEND ME SOMEBODY
  6. SHOULD HAVE BEEN ME
  7. GET ON THE BUS
  8. HE'LL LET YOU DOWN
  9. RESCUE ME
  10. THE OTHER SIDE

Line up

  • Giles Ramirez: vocals
  • Steve Reid: keyboards, guitar
  • Trevor Spinks: guitars, backing vocals
  • Joe Soliza: bass, backing vocals
  • Phil Ridden: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Calma, calma … questi Ghost non sono gli svedesi che accendono gli animi tanto dei loro estimatori quanto (forse anche di più …) dei loro detrattori.
Qui parliamo di un gruppo inglese che purtroppo ebbe la “sfortuna” e l’ardire di proporre rock melodico quando gli interessi del mondo della musica erano assorbiti da altri suoni.
Nel 1995 infatti non erano in molti a continuare a pensare che l’AOR avesse ancora motivo di esistere e che in fondo, sebbene in assenza di una vera “spinta creativa”, il rock avesse ancora bisogno di melodie suggestive e vigorose.
The other side” esce in “sordina” e si colloca all’interno della grande tradizione adulta delle Terre di Albione, ammiccando agli FM e ai Bad Company, oltre che, ça va sans dire, attingere al giacimento aureo rappresentato dal seminale modus operandi dei Maestri Journey.
Guidati dalla voce pastosa di Giles Ramirez, una sorta di interpolazione timbrica tra Steve Overland e Steve Perry, i Ghost si dimostrano eccellenti e sensibili interpreti del genere fin dal brillante atto d’apertura denominato “Can't stop”, “figlio legittimo” dei suddetti venerabili americani, mentre con “Brand new start” la band punta a solleticare pure i sensi dei cultori dei Bad English, impastandoli con il tipico sound degli FM.
Alimentato dalla nobile lezione Aerosmith-iana, tocca a “Country boy” dare seguito ad una scaletta che in “Ten years” si tinge di notturne atmosfere bluesy e in “Send me somebody” diventa languida e soulful, andando a lambire le velleità espressive dello Steve Perry solista.
Should have been me” e “Rescue me” rivisitano con classe e perizia lo spirito di una celebre Cattiva Compagnia (e piaceranno anche ai fans di Tangier e Tyketto …), mentre “Get on the bus” fa salire la temperatura rollistica alla maniera di certi Night Ranger e dei Damn Yankees, per poi passare a “sfidare” i Mr. Big più passionali e vaporosi in “He'll get you down”, dimostrando ancora una volta di saper trattare le varie sfumature della “materia melodica” con destrezza e innato buongusto.
L'ultima menzione della disamina è dedicata al pathos tangibile trasmesso dalla brillante title-track dell’albo, un’evocativa e intensa veduta sonora delle Highlands capace di conciliare sentori di Dare, Magnum e Ten.
Prodotto dal gruppo stesso e da Mike Exeter (Jeff Beck, Crown of Thorns, Black Sabbath, …),“The other side” rimarrà “fatalmente” l’unica testimonianza discografica ufficiale dei Ghost, fagocitata da una “indifferenza” del tutto infondata… se amate questi suoni mi permetto pertanto di suggerire la (ri)scoperta di un’opera poco nota e senz’altro meritevole di considerazione, andando ben oltre il diffuso trend all’insegna del confuso “revisionismo musicale” che contraddistingue i nostri tempi.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.