Madonna santa.
James Durbin è riuscito, in un solo album, a riunire sotto lo stesso ombrello tutti, ma dico proprio tutti i cliché del metal anni '80, e a farne un disco. CI sono le twin guitars dei Maiden, c'è la voce altissima e tagliente dei Priest, ci sono mid-tempos anthemici che manco i Manowar, ci sono testi al limite del risibile con un vocabolario di circa 6-7 parole (steel, power, metal, no prisoners, etc.). E niente, niente di quello che ho appena scritto è un complimento.
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Screaming Steel" è un disco derivativo oltre ogni limite, scopiazzato e 'finto' in una maniera che fa ridacchiare per l'imbarazzo, come quando vedi un amico tuo scivolare e dare una culata per terra. TI spiace eh, ma la risatina ti scappa lo stesso...
Non so quale possa essere il mercato a cui quest'album si rivolga, ma immagino che la Frontiers punti ai nostalgici della mia generazione, in crisi di mezza età, che non hanno un briciolo di curiosità ed invece di andare in giro a documentarsi e scoprire un mare di musica di qualità, si accontentano di un 'quattro salti in padella' del metal. (Almeno le armonizzazioni vocali potevate farle intonate, no?)
A voi magari piacerà, e così sia, io me ne tengo abbondantemente alla larga.
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