A 4 anni dal viaggio interstellare raccontato in "
The Far Star" tornano i portoghesi
APOTHEUS per continuare l'esplorazione del loro universo narrativo, in cui parole e musica costituiscono un unicum inscindibile.
"
Ergo Atlas" - questo il nome del terzo lavoro di
Miguel Andrade e soci - edito ancora da
Black Lion Records è, come il precedente, un concept album che prende il via da dove si era interrotto "
The Far Star" per proseguire la narrazione a distanza di milioni di anni.
Concedetemi qualche riga per riassumervi la storia.
Gli abitanti di un pianeta in decadenza, per tentare di evitare la loro fine avevano creato GODS, una Intelligenza Artificiale che avrebbe dovuto invertire il processo di distruzione della loro casa. Purtroppo a poco erano serviti gli sforzi congiunti e la popolazione aveva dovuto abbandonare la propria casa per cercare un nuovo inizio nell'universo.
Dopo molte peripezie e sventure lo avevano trovato dando il via ad un nuovo ciclo creativo. Così terminava il viaggio narrato in "
The Far Star".
GODS però non si era arreso e, con l'aiuto dei suoi seguaci e della sua sinistra coscienza, si era trasformato in un'entità in grado di assorbire ogni essere vivente sul suo cammino aumentando di dimensioni e potere sino a divenire un'immane sfera nera che riempiva il cielo. Il suo progetto allora si svelò in tutta la sua mostruosità: assorbire tutti gli esseri senzienti del cosmo per assumere il controllo dell'universo.
Dopo aver rintracciato i discendenti dei suoi creatori sul pianeta Terra ed averla raggiunta, l'IA tentò di assorbire i primi umani incontrati scontrandosi con un cocente fallimento: gli antenati avevano predisposto un "firewall" temendo che GODS divenisse troppo potente.
Solo se l'umano avesse acconsentito ad essere inglobato in lui GODS avrebbe potuto assorbirlo: il libero arbitrio di ognuno non poteva in alcun modo essere violato.
Iniziò così una guerra terrificante in cui il genere umano, nonostante tutte le sue armi, stava subendo la schiacciante superiorità del nemico.
Solo un miracolo poteva impedire la vittoria di GODS e quel miracolo si materializzò in una flotta di astronavi comparse all'improvviso, che iniziò a colpire la sfera con energia talmente potente da costringerla ad indietreggiare ed a considerare per la prima volta la possibilità di essere sconfitta.
Gli equipaggi di quelle navi erano i figli dei coraggiosi uomini dell'Alpha, la nave perduta salpata insieme ad "Ome-gae" milioni di anni prima per cercare una nuova patria.
Avendo trovato asilo in un pianeta inospitale e selvaggio ai confini del sistema solare i fratelli dei terrestri avevano sviluppato una tecnologia avanzatissima e letale ed ora la mettevano a servizio dei loro parenti lontani per aiutarli a vincere la disperata battaglia.
La guerra abbia inizio!
Come sempre gli
Apotheus accostano un brano ad ogni capitolo della storia cercando di rendere al meglio le emozioni e gli avvenimenti narrati.
Fermo restando che la classe cristallina del quintetto di Porto impedisce loro di scrivere canzoni brutte, ho riscontrato in "
Ergo Atlas" un lavoro più trattenuto, più calcolato, più freddo rispetto allo sfavillante precedente.
I 9 brani hanno un andamento piuttosto comune, privo delle inflessioni, dei colori, dei cambiamenti improvvisi, delle esplosioni di rabbia che mi sarei aspettato leggendo la sinossi del racconto.
La parte più prettamente death è pressochè scomparsa dalle coordinate dei nostri, relegando qualche breve apparizione delle vocals più aggressive in scampoli di canzone.
Poi chiaramente le tessiture di chitarra, i passaggi più melodici, gli interludi riflessivi ed atmosferici sono incredibilmente belli e la voce pulita di
Miguel è capace di cullare durante l'ascolto come in un sogno....
Eppure da loro pretendo di più proprio per il credito che hanno guadagnato e per il livello che hanno dimostrato di poter raggiungere.
In definitiva "
Ergo Atlas" è un disco normale (che per altre band resta comunque un miraggio) per una band superiore come gli
Apotheus: attendo impaziente il terzo capitolo di questa saga sci-fi per tornare ad esaltarli come meritano.
Apotheus - "
Shape and Geometry"
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