Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:47 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. DARK -2.-2

Line up

  • Wroth: guitars, vocals
  • Zhaaral: guitars, vocals (backing)
  • Yhs: bass

Voto medio utenti

Dieci anni di silenzio.
Tanti per l'umano trascorrere del tempo, molto pochi nell'infinità, inconcepibile, del Cosmo.
Dieci anni di assenza che, improvvisi, vengono colmati con un nuovo album, alieno, in grado di rimettere tutto nella giusta prospettiva, come se il tempo, in realtà, non fosse, davvero, mai passato.

"Dark Space -II", titolo dalla intransigente logica matematica chiara solo a chi conosce la discografia del gruppo, è una sola composizione, infinita ed inconcepibile come il cosmo stesso, che riporta i Darkspace sulla Terra con una nuova trasmissione di frequenze modulate, invece, lontane dal pianeta blu e partorite da una menta che di umano non ha niente.

Ambient Black Metal: diverso, inarrivabile, spaventoso.

Il terzetto di Berna, orfano della sciamana Zorgh ma con un nuovo misterioso bassista, modifica il suo approccio alla scrittura: nessuna velocità folle, poco black metal "tradizionale", pochissime variazioni che potessero distrarre la mente dell'ascoltatore, niente, in modo assoluto, di umano o di vagamente "concreto".
"Dark Space -II" è un lento incedere, lisergico, nel nero abissale, è il silenzio dello Spazio squarciato da lampi di luce accecante, è l'insostenibile solitudine del rendersi conto della propria insignificanza che viene "evocata" da urla strazianti e strabilianti incursioni nei meandri più terrificanti del rumore bianco.

Qui non c'è l'uomo.
Qui c'è altro da noi.
Qui abbiamo solo alienazione e disturbo frattale che duettano sorretti dal riffing sempre uguale, circolare nelle sue traiettorie sinistre, e dai campioni ritmici che ti si conficcano, dolorosi, nello stomaco, mentre la macchina fatta di massa stellare avanza per tornare, esattamente, da dove era partita invocata da una inquietante presenza femminile che declama parole impenetrabili.
Qui ogni dettaglio è solo, ed esclusivamente, rivolto alla creazione di pura Atmosfera.
Spaziale. Immensa. Buia. Malvagia. Inavvicinabile da nessuno.

Non cercate un senso a questa musica, perché non potrete mai capirlo: lasciate solo che le note si abbattano su di voi come una tempesta solare e dimenticate la vostra dimensione fisica perché, inevitabilmente, la perderete tra le onde, sinusoidali, che i Darkspace proietteranno, spietati, su di voi.

Ben tornati a casa, Maestri.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 feb 2024 alle 10:38

Notte senza stelle, senza poesia, senza luce. Bellissimo.

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