Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:33 min.
Etichetta:Soulseller Records
Distribuzione:Sure Shot Worx

Tracklist

  1. MYRDYNK
  2. VANVIDDFAREN
  3. HEKS (DU DØMMES TIL DØD)
  4. SKOGGANGSMANN
  5. MISGREP
  6. TROLLDOMSDØMT
  7. LÆDEL
  8. GALGEBERG OG RETTERBAKKE
  9. DØLGSMÅL

Line up

  • Sarke: Drums
  • Rinn: Guitars
  • Gard: Vocals, Guitars
  • Steinar: Bass

Voto medio utenti

I Norvegesi Khold, in corsa fin dall’ormai lontano 2000, tornano a due anni di distanza da “Svartsyn” con il loro ottavo full-length: “Du dømmes til død”, sotto l’egida della Soulseller Records.

I Khold sono una di quelle band da cui non aspettarsi mai niente di diverso da ciò che è la loro concezione del black metal.
Produzione moderatamente raw e dal gusto old-school, riffs semplici e corposi con una buona predisposizione al groove.
Un black che non punta sulla velocità ma appunto su mid-tempo rocciosi e devastanti, con rallentamenti paludosi, putridi, sconfinanti in un doom/sludge molto coinvolgente.
“Du dømmes til død”, rigorosamente in lingua madre, non fa eccezione, mantenendosi fedele alla linea intransigente dei lavori passati.

Come si può dunque giudicare un lavoro di una formazione simile?
A mio giudizio, innanzitutto, guardando come, se e fin quanto il prodotto regge il confronto con i suoi corrispondenti attualmente in circolazione. E qui la risposta ha caratteri positivi; dunque il giudizio non può che essere buono.
Come invece collocarlo all’interno della stessa discografia della band?
Beh, in tal caso è molto difficile affermare se sia più riuscito questo o un altro lavoro dei norvegesi, però a mio avviso dobbiamo cercare di capire quale sia la loro qualità principale, e se, e nuovamente in quale misura, questa venga espressa in quest’ultima fatica.
Suddetta qualità è l’”Attitudine”, e i quattro blacksters ne hanno da vendere, riuscendo in questa sede ad esprimerla ai massimi livelli; probabilmente in misura ancor più massiccia che negli ultimi due album, ricalcando un po’ la verve degli esordi.
Dunque, seppur non si possa considerare un disco fenomenale, e soffra del fatto di rappresentare in parte una sorta di autoplagio di loro stessi, il mio giudizio non può che essere moderatamente positivo.

Se cercate del black metal senza tanti fronzoli, potente e su cui gasarvi facendo un po’ di headbanging; oppure una valvola di sfogo momentanea o un sottofondo per qualche buon work-out, questo LP può fare al caso vostro.


Recensione a cura di DiX88

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