I romani Taste The Floor giungono al primo sospirato demo, e si sa che la prima volta è un po’ a come viene. Ai Taste The Floor è venuta abbastanza male e questo “Red Room Days” è un compendio hardcore di cose già sentite e stra-sentite, con una produzione oscena, un cantante ancora peggio, con una pronuncia, o forse dovrei dire dizione, francamente censurabile. Sembra di sentire me ubriaco che canto sotto la doccia.
Gli unici sussulti sono i due pezzi cantati in italiano, “Death Machine” e “Controcorrente”, songs che, comunque, sono infarcite di clichè e luoghi comuni.
I due chitarristi però non sono malaccio, ci provano a variare la proposta, anche con alcuni assoli, ma è il complesso che non gira, le composizioni non decollano mai e non vale a nulla, nella bio, declamare le più svariate influenze se poi queste non vengono sfruttate.
I Taste The Floor hanno una lunga strada davanti a loro, molto lunga, chissà che non decidano di fermarsi prima. Glielo auguriamo di cuore.
Contatti: http://www.tastethefloor.com
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