Nessun dubbio sulla provenienza degli
SpellBlast: il loro primo demo, "Ray Of Time", porta impresso a fuoco il trademark del Power Metal Made in Italy (con qualche influsso teutonico), ed a loro favore va sicuramente il fatto che questi bergamaschi hanno davvero dato vita ad un buon lavoro.
L'opener "Lost In The Forest" è una bella cavalcata metallica, con interessanti intrecci vocali (nel refrain spunta pure un breve accenno di cantato in growl) ed un ottimo lavoro alle chitarre da parte di Luca, con gli SpellBlast che danno subito l'impressione di avere un buon gusto per le melodie, azzeccate ed avvincenti anche nella seguente "Sign Of The Unicorns", dove, in qualche frangente, al cantante Kaste scappano un paio di sbavature. Kaste si rifà a sufficienza già a partire dalla ballad "On My Skin", e quindi su "Glory To The Gem", mentre poco può fare sulla conclusiva titletrack, "Ray Of Time", nient'altro che un breve momento acustico.
Tornando alla speedy "Sign Of The Unicorns", qui sono davvero pregevoli i passaggi strumentali, con in gran spolvero la sezione ritmica. E non si tratta di un caso, questa stessa considerazione si può estendere a "Glory To The Gem", anche qui una partenza lenta per un brano che si trasforma velocemente in un mid-tempo che nei chorus ricorda parecchio i Rhapsody, con le tastiere di Ivan che mi fanno ripensare al debutto dei Celesty (e pure questi devono non poco ai Rhapsody!).
Gli SpellBlast azzeccano anche la registrazione, la parte grafica ed il booklet, semplice (e sponsorizzato eheh) ma ben realizzato.
Non manca molto per poter pensare ad un full lenght, sono quindi da tenere d'occhio sin d'ora!
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