Non credo proprio che i
Coevo con il loro secondo EP (che segue "End of Troubled Days" del 2019) si siano ispirati a Madonna, che ormai trent’anni fa, con "Bedtime Stories" entrava in un mondo onirico e fiabesco del subconscio. Eppure, anche se c'è una vocale a far la differenza tra "Bedtime Stories" e "
Badtime Stories", l'immaginario che i
Coevo hanno intrapreso non è poi così distante da quello affrontato della Pop Star statunitense, infatti, sviluppano un concept incentrato sui disturbi di salute mentale, toccando temi come la D.I.D. o la depressione, il tutto raccontato a guisa di fiaba, ma di certo si muovono su tutt'altro piano musicale.
I
Coevo si propongono in un Progressive Metal caleidoscopico e dalle diverse influenze, che possono andare dai Dream Theater ma anche Secret Sphere, con suggestioni che mi pare di cogliere nell'opener "
Hello Neighbour", sino ai Pain of Salvation, System of a Down o The Dillinger Escape Plan, comunque tutte ben fagocitate e soprattutto personalizzate nel loro sound.
È tuttavia con una certa sorpresa "
Ivy" che si avvia su un'aria operistica, poi il chitarrista
Alessio Gasparin passa la palla alla sezione ritmica dei Temperance, il batterista
Marco Sacchetto e il bassista
Luca Negro, che dettano brillantemente i tempi, ma chi poi prende le redini è ancora il cantante,
Aurelio Cosenza, uno di quegli interpreti in grado di fare la differenza, grazie ad una interpretazione vocale pulita, emozionante, intensa. Lo stesso approccio che caratterizza sia "
Goodnite" sia "
Paper Chrysalis", dove i
Coevo sono davvero bravi a dar vita a brani riflessivi, pulsanti e vibranti, come è evidente soprattutto nella traccia conclusiva, senza perdere mai per strada una stilla del pathos che pare sgorgare in maniera così naturale dal loro songwriting e dagli arrangiamenti.
PS: sono andato a recuperare, sulla loro pagina Bandcamp, anche i brani del già citato "End of Troubled Days" e devo riconoscere che già su quei quattro brani (se avete la possibilità date un ascolto almeno a "Noble Heart") il potenziale dei
Coevo era già palpabile.
Peccato averli scoperti solo oggi, ma... come si dice, meglio tardi che mai. E ora vanno anche premiati.
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