Sparare cazzate è facile. Riuscire a renderle appetibili e sopratutto divertenti, no!
Eppure alla loro terza uscita, i
Nanowar ci riescono.
Spazzando via tutti i dubbi e le perplessità che si potevano sollevare nel caso dei precedenti lavori, il nuovo "Other Bands Play Nanowar Gay!" ha dalla sua una buona registrazione (finalmente!), le canzoni suonano come tali (quasi un miracolo!) e (l'asso nella manica del gruppo) sono veramente spassose, sia a livello lirico sia per la parte grafica, curata da un Potowominimak nettamente migliorato anche a livello vocale. Fantastica la copertina, raffigurante i 4 Nanowar (mi danno per certo che siano loro) abbigliati da dei novelli Village People colti in una posa "true" alla Manowar.
Ma non è solo il gruppo di De Maio a venire sbeffeggiato, i Nanowar rischiano una pesante condanna per "lesa maestà" a causa di "The Number Of The Bitch" (un testo davvero fantastico!!), ritorsioni legali con "Entra l'Uomo di Sabbia", il rogo per eresia conclamata con "Power Of The Power Of The Power Of The Power (Of the Great Sword)", addirittura il confino a vita quanto ci provano con "Gioca Truè" ed anche di essere rimandati a Settembre per la loro reinterpretazione, davvero poco scolastica, della Tavola Periodica degli Elementi (no, non c'entrano Re Artù e Lancillotto!!).
"Tricycles Of Steel" è uno degli episodi più riusciti, musicalmente a metà strada tra i Gamma Ray ed i Manowar, sopratutto un testo divertente, così come per una "King" altrettanto ben riuscita, uno sberleffo a quel Fantasy Happy Power Metal che è dilagato nel recente passato.
Non rendono altrettanto ne "True Metal Of The World (Ah-Ah)" e nemmeno "Metal-La-La-La", se sono evidenti le soluzioni eighties sulla prima e Manowariane sulla seconda, per entrambe tuttavia si evidenzia sopratutto uno svolgimento fin troppo monocorde... ehi, chi ha detto che è colpa degli "originali"?!?!.
A proposito di originali, i Nanowar con "Gioca Trué (Other Bands Play, Nanowar Gay)" si lanciano dalle note dell'hit di Claudio Cecchetto, prima in un medley dei Manowar ("Hail and Kill", "Metal Daze" e "Manowar") e poi finiscono nuovamente a cercarsi rogne con i napoletani.
Segue poi la scostumata versione che fanno di "The Number of the Beast", e a ruota quella di "Enter Sandman", con un testo che sembra essere stato tradotto in italiano da "gugle".
Ma non è finita, i Nanowar elargiscono epicità a bizzeffe grazie alla pomposa "Triumphant March Of The Nano-Warrior", e riversano sull'ascoltatore una dose massiccia di metallo rovente nella loro personale visione della Tavola degli Elementi (la stessa che già aveva aperto il CD con "Intrue"), consegnandola ai posteri ed alla storia, con la conclusiva "Outrue "
[... Let him who hasn't a girlfriend, go and call the number of the bitch, even though it's to expensive number, this number is 166 166 166...].
Se poi volete invece risparmiare, ascoltatevi "Other Bands Play Nanowar Gay!".
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