Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:39 min.
Etichetta: Satanik Royalty Records

Tracklist

  1. PRELUDE
  2. BABALON.MONEY.MAGICK
  3. HAUNT OF FEAR
  4. STRANGE CARESS (OF THE NIGHT)
  5. MASTER'S COIL
  6. DESOLATION DAYS
  7. THE HOWLING WILD
  8. DRINK OF THE BLADE
  9. NOCTURNAL FOREVER
  10. POLLUTED TEMPLES

Line up

  • A.D. Vick: vocas
  • Rane: guitars
  • Ian: guitars, synth
  • JW Mullett: bass
  • Will Klintberg: drums

Voto medio utenti

Tempo di debutto anche per gli statunitensi Dark Meditation, band heavy metal che grazie a un sapiente uso degli strumenti è riuscita nell'obiettivo di far funzionare, ancora una volta come per altri suoi 'coetanei musicali' quella macchina del tempo in grado di riportare quasi 30 anni fa.

"Polluted Temples", il quale partendo già dalla copertina evocativa e quasi mistica, mostra anche come nel campo sonoro i Dark Meditation siano stati capaci di creare un'ottima amalgama di influenze alla Mercyful Fate, Manilla Road, Brocas Helm, e riprendendo anche il discorso lasciato in sospeso dagli Attic ai tempi di "Invocation". Ruolo fondamentale va detto, lo gioca la produzione molto retrò, senza suoni troppo compressi, o ancor peggio di plastica e inespressivi, che farà sicuramente gioire chi di questo genere non ne ha mai abbastanza.

Immagine


Una delle abilità migliori della band è quello di costruire pezzi coinvolgenti senza premere ulteriormente sull'acceleratore, come in "Haunt Of Fear", pezzo tra l'altro già presente sul demo iniziale del 2020. Discorso che si ripete in "Strange Caress (Of The Night)", pezzi che si basano sui riff quasi ammalianti della coppia Fitch / Ian, che accompagnano la voce secca ed evocativa di A.D. Vick. "Polluted Temples" è, difatti, un disco che punta molto sul creare atmosfere, e meno sull'impatto vero e proprio, dove ogni nota non è sprecata, come possiamo ascoltare anche sull'highlight "Desolation Days", un pezzo che nei suoi cinque minuti non fa sentire la sua durata. Certo, la velocità non manca, ed cco quindi arrivare "The Howling Wind", dove la NWOBHM viene richiamata fortemente, mentre con "Nocturnal Forever" si riprende piede su quel mood descrito all'inizio.

"Polluted Temples" è un album che sorprende per la sua estrema genuinità in alcuni tratti, e per la sua voglia di osare in altri, un coraggio che sicuramente ha ripagato. Sicuramente non da ascoltare distrattamente come sottofondo durante un viaggio in macchina, ma sul quale concentrarsi bene su ogni singolo momento, e scoprirne le sue diverse facce.
Recensione a cura di Francesco Metelli

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