Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2024
Durata:59 min.
Etichetta:Atomic Fire Records

Tracklist

  1. FIRST IN LINE
  2. CALIFORNIA
  3. SHAH MAT
  4. DARK EMPATH
  5. CURE FOR EVERYTHING
  6. A MONSTER ONLY YOU CAN'T SEE
  7. TEARDROPS
  8. ANGEL DEFILED
  9. THE BEST THINGS
  10. CLEAR COLD BEYOND
  11. A BALLAD FOR THE BROKEN
  12. TOY SOLDIERS (MARTIKA COVER)

Line up

  • Tommy Portimo: drums
  • Tony Kakko: vocals (lead), keyboards
  • Henrik Klingenberg: keyboards, vocals (backing)
  • Elias Viljanen: guitars
  • Pasi Kauppinen: bass

Voto medio utenti

Sarà stata la copertina orribile, che sembra una paginetta da colorare con i pastelli a cera; sarà stato un passato recente IMBARAZZANTE, con una sequela di album orrendi a dir poco; fatto sta che mi sono accostato al nuovo album dei Sonata Arctica ‘un filo’ scettico. I fatti, almeno in parte, per fortuna mi hanno smentito.

Intanto, partiamo delle basi: “Clear Cold Beyond” può finalmente essere definito un album power metal, dopo aborti acustici e ammosciamenti da denuncia penale. La voce di Tony Kakko non è mai stata quella di Fabio Lione, e in questo disco si sente eccome; molte canzoni infatti hanno linee vocali un filo spompatine e modulate sul ‘nuovo’ range di Tony. Questa in realtà è una cosa intelligente da fare, la sciagura sono quei cantanti che non accettano il passare del tempo e si ostinano su tonalità che non possono più padroneggiare, risultando imbarazzanti. Il buon Kakko almeno questa kakka ce l’ha risparmiata (premio “battuta originale 2024”, ringrazio il mio pubblico che ha sempre creduto in me).

Ma insomma, com’è sto disco??? Mah. Ecco. InZomma, non è bruttissimo dai, ma ho ascoltato di meglio, ecco. Ci sono canzoni più riuscite (“First in Line”, “Cure for Everything”), altre più di mestiere (“Dark Empath”), altre brutte forte (“California”), e la tripletta si ripete abbastanza costantemente per tutta la lunghezza del dischetto. Tutto sommato, mi vien da dire che “Clear Cold Beyond” cerchi di riportare i Sonata in territori sonori consoni al combo finlandese. La creatività di un tempo è (per me) ormai irrimediabilmente persa, ma si può benissimo vivere anche con album perlomeno decenti, e questo lo è.




Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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