Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2021
Durata:58 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. PRELUDE: MOONLIGHT OF DESPAIR
  2. OBSCURE MINDS
  3. CHAPTER I: ACHERON'S RITUAL
  4. DEMONS OF SOCIETY
  5. FAR IN TIME
  6. CHAPTER II: TEMPLE OF HELIOS
  7. RESURRECTION
  8. TIME MACHINE
  9. CHAPTER III: TRANSCENDING SOULS
  10. ETERNITY
  11. TALES OF EMBER & VISHAP: HOW DEEP IS YOUR HEART?
  12. TALES OF EMBER & VISHAP: THE MEANING OF LIFE
  13. THE ESSENCE OF YOUR HEART
  14. EPILOGUE: SACRED JOURNEY

Line up

  • Peter de Reyna: bass
  • Chris Dovas: drums
  • Caio Kehyayan: guitars
  • Bruno Oliveira: guitars
  • Airton Araujo: vocals

Voto medio utenti

Esce il 23 aprile per Massacre Records il debut album dei brasiliani/statunitensi Firewing, e già dal nome dovreste poter cogliere su quali coordinate ci muoviamo: draghi, spade de foco, symphonic power metal molto Rhapsody-ano (che col suffisso staccato così sta malissssssimo, vabbé) e compagnia danzante.

Questo "Resurrection", infatti, è il più classico dei concept albums a sfondo fantasy, e in questo caso la storia ruota intorno alla lotta tra due creature mistiche, al secolo Ember, la fenice della speranza, versus Vishap, la viverna dell'oscurità. Cosa? Non sapete cos'è una Viverna??? Beh, ma dove eravate mentre io passavo metà della mia adolescenza chiuso in casa con altri sfigati a giocare a D&D?? Cosa? Ragazze? Luce del sole? Socialità? Ah.... ok...

E niente, e quindi. L'album è ovviamente 'canonico', con le sue cavalcate epiche, i suoi interludi che accarezzano la classica, la solita ridda di guests ad interpretare i diversi personaggi, anche se la parte vocale è saldamente in mano ad Airton Araujo, bella voce, graffiante, mi ricorda un pò Apollo Papathanasio (ex Firewind), forse non la voce che ci si aspetterebbe dietro un concept sonoro del genere, ma proprio per questo un pelo inusuale ed interessante.

Sull'esecuzione niente da dire, i Firewing sanno come suonare, e la produzione è più che buona; la cosa sulla quale al massimo potremmo discutere è la generale sensazione di derivatività dell'intero platter, che suona purtroppo già sentito e senza particolari guizzi, e che purtroppo non rende questo 'Resurrection' l'album che ricordi dopo l'ascolto, o quello che ti fa drizzare le antenne. Al netto di tutto ciò, essendo un debut album, ci sento buone speranze per i Firewing che vanno comunque encomiati per il lavoro fatto per mettere in piedi un debut così complicato e interessante. Forza ragazzi, tiro un D20 e spero in un boost Carisma per voi!

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 30 apr 2021 alle 20:35

Interessante interpretazione...

Inserito il 30 apr 2021 alle 13:04

gruppo da Lidl...come li chiamo io...ossia quei tentativi inutili di essere la Esselunga o Conad...troppi gruppi non più originali ma solo vogliosi di essere un brand..senza proporre farina nuova...

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