I faroesi tornano con questo terzo lavoro confermandosi nel doom/death metal.
Il sestetto offre una formula dove la pesantezza si ammanta di malinconia; basta ascoltare l’apertura massiccia “
Ábær” con chitarre compresse ma che offrono aperture melodiche tristi coadiuvate da un vocione profondo che in tono pulito è declamatorio e limpido.
Un’altra traccia lodevole per far comprendere la profondità di questo album è “
Marrusorg”; perfetto esempio di musica massiccia, con tastiere in sottofondo e la voce pulita che tocca le corde emotive giuste; le chitarre irrompono con fragore in un tessuto delicato e sottile.
I nostri non sanno solo colpire in maniera heavy a livello fisico ma anche interiormente; “
Fendreygar” è melanconia, tristezza e dolore; traccia sottolineata da delicati arpeggi e voce pulita che sul finale prende corpo il doom disperato e senza speranza.
Grande terzo lavoro che rivela una crescita artistica superiore e fa capire che la band è un serio candidato a prendere il trono del genere, da avere.
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