Gli svizzeri
Shadowpath, provenienti da Aarau, danno alle stampe il loro secondo lavoro discografico, sotto il vessillo della
Sliptrick Records.
The Aeon Discordance è un’elegante danza melodica, dalle tonalità ammalianti e dai differenti stili musicali, dal progressive al symphonic, passando per il gothic, con un’alternanza, altrettanto suggestiva, di voci, da quella femminile e solitamente pulita della bella
Simone Christina (la quale tuttavia, non disdegna il cantato gutturale), al growl rozzo ed efficace di
Philipp Bohny (che si occupa anche delle tastiere).
Il disco, sin dalla suite iniziale
The Lifeline Economist, proseguendo poi con la romantica
Outside The Tetraherdron e la malinconica
A Coming Storm, fino a giungere all’altra suite
Demons Within, si mette in luce per la bellezza e il dinamismo delle sue composizioni, caratterizzate sempre da una raffinatezza e da una profondità, ma anche da un’incisività, fuori dal comune, attraverso cui, la band riesce a esprimere liberamente le proprie emozioni.
Stilisticamente gli
Shadowpath potrebbero ricordare vagamente (growl a parte ovviamente) una versione più aggressiva degli
Ayreon o, se preferite evitare scomodi paragoni, talvolta sembrano richiamare i “nostrani”
Souls Of Diotima (a questo contribuisce indubbiamente la presenza del cantato femminile, ma anche le abbondanti partiture orchestrali presenti). In ogni caso, è lampante che la band rosso-crociata, rispetto a tante altre formazioni che, nello stesso sottogenere, si limitano semplicemente a scimmiottare compagini più blasonate, possiede una propria identità ben definita; qualità, quest'ultima, non di poco conto considerando, tra l'altro, che si tratta solamente della loro seconda fatica discografica!
L’unico pericolo in cui il disco potrebbe, eventualmente, incorrere, è quello di prestare eccessivamente il fianco alla musicalità, correndo il rischio di diventare troppo melenso. Tuttavia, questo ammorbidimento sonoro, avviene solamente a tratti e, ad ogni modo, in quelle rare circostanze in cui ciò si verifica, ci pensano il growl, o la chitarra pungente di
James Punkhurst (che si occupa anche del basso), a dare la giusta sferzata di energia per evitare di cadere nel suddetto tranello.
Insomma,
The Aeon Discordance è veramente un bel disco, coinvolgente e contraddistinto da mille sfaccettature differenti; è elegante, ma anche aggressivo, è tecnico, ma pregno di sentimento ed è estremamente melodico, eppure di forte impatto.
Un album davvero incisivo, che farà la felicità di tanti e che potrebbe stupire finanche l’ascoltatore più scettico.
Provatelo!