Quella dei
Crucifier é una storia lungha, anzi direi lunghissima visto che il gruppo si é formato 34 anni fa a Boothwyn in Pennsylvania (USA) … questo lungo arco di tempo ha visto una pleteora di uscite minori, ma soli due full lenght che arrivano a tre con il nuovo
'Led Astray' … inutilie stare a rimarcare gli innumerevoli cambi di line up in seno alla band, piuttosto concentriamoci su questa nuova fatica che, lo dico subito, e a scanso di equivoci , é tutt'altro che memorabile o indispensabile nelle vostre/nostre collezioni musicali …
'Led Astray' é un onesto concentrato di death/black che per trentasei minuti cerca di tenere alta l'attenzione dell'ascoltatore con parti furiose e in your face alternate a momenti più ragionati … Il risultato nel complesso é altalenante, infatti alla buona doppietta iniziale
'Smite...' /
'Feed The Furnace' , in cui la prima si fa preferire per aggressività, cattiverie e capacità di andare dritta a segno, si contrappone
'In Hircine Splendor' con una prima parte assolutamente anonima e inutile che si risolleva sul finale quando i
Crucifier tornano sul sentiero sonoro che più gli si addice pestando duro a livello ritmico e con un buon riffing incalzante. Questa alternanza qualitativa é un po' il leit motiv di tutto l'album, e purtroppo anche i pezzi più tirati e 'semplici' come
'With Cornu and Peccant Breath' o
'Trafficking With The Devil' dove la band dovrebbe dare il meglio, sono tutt'altro che memorabili … a tutto questo aggiungete una produzione che é un po' il tallone d'achille di quest'album con suoni che appaiono impastati e poco chiari, con preoccupanti variazioni di volume, soprattutto sui solos, e con delle chitarre poco incisive, coperte da un chaos preponderante, e otterrete un quadretto sonoro non proprio idilliaco... Sembra strano o forzato a dirlo, ma oltre l'attitudine, che non si discute, in questo album si respira molto pressapochismo, sia in fase di songwriting che di produzione e cio' ci fa pensare che arrivati in queste condizioni a festeggiare 34 anni di carriera, forse sarebbe il caso di finirla qua … sufficienza di stima ...
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