Come in televisione arriva a cadenza il
Grande Fratello, così arriva il parto artistico dei norvegesi.
Se cercate novità e soprattutto un ritorno alle atmosfere sinistre del black metal che fu statene al largo, perché il dinamico duo si è ormai stufato e sta da un po' di tempo andando a ritroso verso i propri miti musicali od omaggiando l’heavy metal primigenio.
Anche questo ultimo album ha i soliti rimandi ai
Celtic Frost come nell’opener “
Howling primitive colonies” oppure in “
Black dawn affiliation” con un bel lavoro di chitarre a dire la verità.
In “
Eon 3” si sentono echi thrash con una voce pulita piena di eco e molto sullo sfondo a rendere un’atmosfera oscura.
La strumentale “
And in that moment i knew the answer” omaggia il doom metal classico con un bel solo corto ma efficace; all’interno ci sono anche delle tastiere che danno un tocco più epico al tutto.
L’ultimo brano è il più lungo ma dove l’omaggio all’heavy metal tout court è ben chiaro fin dall’arpeggio iniziale che si infrange su una base lenta ed epicheggiante.
Le vocals sporcate sono un tratto distintivo e si nota la volontà della coppia di far capire il loro amore per un’epoca chiusa da tempo ma che nei loro cuori è viva e pulsante.
Citando la band che dichiara che loro non sanno più che genere fanno ma sicuramente è metal, “senzadubbiamente” direbbe
Cetto Laqualunque; lavoro consigliato a chi segue il nuovo corso dei nostri ed apprezza l’amore verso il metal anni ottantiano.
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