Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:59 min.
Etichetta:GodisPåScen
Distribuzione:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. NOW AND FOREVER
  2. HEY YOU
  3. WHAT'S NOT TO LOVE
  4. SEVEN SIGNS OF LOVE
  5. DON'T MAKE ME DO IT
  6. 4TH OF JULY
  7. THE BET
  8. SARA'S DREAM
  9. BUCKET LIST
  10. THE PLAINS OF MARATHON
  11. KALEIDOSCOPE
  12. LOVE WILL FIND A WAY

Line up

  • Anders Rydholm: bass, guitars, keyboards
  • Lars Säfsund: vocals, synth-solo on “Love Will Find A Way”, bass synth on “Don’t Make Me Do It”
  • Frank Nilsson: drums
  • Joel Kibble: background vocals on “Seven Signs Of Love”
  • Kristian Larsen: guitar solos
  • Robert Säll: guitar solo on “The Plains Of Marathon”
  • Tim Pierce: guitar solo on “4th of July”
  • Stefan Olofsson: piano on “What’s Not To Love”
  • Wojtek Goral: sax solo on “What’s Not To Love”, “Don’t Make Me Do It”, ”Bucket List”
  • Håkan Malmberg: sax solo on “Sara’s Dream”
  • Pelle Holmberg: rhythm guitar on “Love Will Find A Way”, guitar solo on ”Bucket List”
  • Matt Bissonette: bass on “Now And Forever”
  • Ola af Trampe: rhythm guitar on “Now And Forever”
  • Larry Salzman: percussion
  • Nicolas Lazo Zubieta – congas on “Now And Forever”
  • Pablo Cepeda: congas and bongos on “Sara’s Dream”
  • Martin VerDonk: percussion on “Love Will Find A Way”, “What’s Not To Love”
  • Tom Walsh: lead trumpet, fluegelhorn
  • Mike Davies: trumpet
  • Nichol Thompson: trombone
  • Fredrik Wiklund: trombone on “4th of July”, “The Bet”, “Love Will Find A Way”
  • Chuck Findley: lead trumpet on “Now and Forever”
  • Charlie Davies: trumpet on “Now and Forever”
  • Gary Herbig: sax on “Now and Forever”
  • Nick Lane: trombone
  • Joackim Wickström: trumpet on “Now and Forever”

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Ok, la webzine che state leggendo si chiama Metal.it, ma non è la prima volta che su queste pagine trattiamo sonorità molto lontane dal concetto di Heavy Metal.
E allora diciamo subito che questo progetto musicale ideato da Anders Rydholm (Art Of Illusion, Grand Illusion) e Lars Säfsund (Work Of Art, Art Of Illusion), non ha veramente nulla da spartire con i sacri dogmi del metallo pesante.
Non è neanche inusuale da queste parti occuparsi altresì del cosiddetto Westcoast sound (o lite-AOR oppure ancora Yacht-rock, definizione che personalmente detesto …), ma il profluvio di fiati che inonda “Kaleidoscope” e la sua spiccata attinenza agli universi pop, R&B e soul rischia anche di mettere in “difficoltà” pure qualche sostenitore (magari “occasionale” …) delle sonorità adulte, non tutti avvezzi ad un sound che, oltre a Toto, Chicago e David Roberts, richiama alla memoria anche “roba” alla Earth, Wind & Fire, Lionel Ritchie e Al Jarreau.
Una volta inquadrato l’oggetto del contendere, è impossibile non considerare l’opera una vera sciccheria del genere, cantata da un Säfsund in stato di grazia e suonato da un’inattaccabile coalizione di straordinari professionisti dello strumento musicale (citiamo, tra gli altri, i nomi di Tim Pierce, Robert Säll e Matt Bissonette, verosimilmente tra i più noti a livello rockofilo …), abilmente pilotata da un Rydholm molto a suo agio anche nella gestione di sonorità così “glassate”.
Quintali di groove rhythm n’ funk n’ soul si mescolano così con sofisticati intrecci strumentali ed eleganti tracciati vocali, perfetti nell’assecondare arrangiamenti sfarzosi e melodie adescanti, il tutto poi convergente in canzoni che si fa veramente fatica a selezionare per qualità espressive e disinvoltura interpretativa.
Così, mi limito a nominare “Now and forever”, “Don't make me do it”, “4th of July”, “Sara's dream” (spettacolare), e poi ancora le Toto-escheThe bet” e “The plains of marathon” (favolosa) e la sontuosa title-track dell’albo, in rappresentanza di una scaletta che non ha veramente “cedimenti” di sorta.
Kaleidoscope” è un disco che, sebbene probabilmente destinato ad una “nicchia” di mercato, lascia senza fiato per maestria esecutiva e comunicativa … se, in analogo ambito stilistico, i Boys From Heaven sono stati la “sorpresa” scandinava del 2023, credo di poter già assegnare a Rydholm Säfsund la palma di primatisti nordici di soft-rock “colto” per il 2024.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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