Ok, la
webzine che state leggendo si chiama
Metal.it, ma non è la prima volta che su queste pagine trattiamo sonorità molto lontane dal concetto di
Heavy Metal.
E allora diciamo subito che questo progetto musicale ideato da
Anders Rydholm (Art Of Illusion, Grand Illusion) e
Lars Säfsund (Work Of Art, Art Of Illusion), non ha veramente nulla da spartire con i sacri dogmi del
metallo pesante.
Non è neanche inusuale da queste parti occuparsi altresì del cosiddetto
Westcoast sound (o
lite-AOR oppure ancora
Yacht-rock, definizione che personalmente detesto …), ma il profluvio di fiati che inonda “
Kaleidoscope” e la sua spiccata attinenza agli universi
pop,
R&B e
soul rischia anche di mettere in “difficoltà” pure qualche sostenitore (magari “occasionale” …) delle sonorità
adulte, non tutti avvezzi ad un
sound che, oltre a Toto, Chicago e
David Roberts, richiama alla memoria anche “roba” alla Earth, Wind & Fire,
Lionel Ritchie e
Al Jarreau.
Una volta inquadrato l’oggetto del contendere, è impossibile non considerare l’opera una vera
sciccheria del genere, cantata da un
Säfsund in stato di grazia e suonato da un’inattaccabile coalizione di straordinari professionisti dello strumento musicale (citiamo, tra gli altri, i nomi di
Tim Pierce,
Robert Säll e
Matt Bissonette, verosimilmente tra i più noti a livello
rockofilo …), abilmente pilotata da un
Rydholm molto a suo agio anche nella gestione di sonorità così “glassate”.
Quintali di
groove rhythm n’ funk n’ soul si mescolano così con sofisticati intrecci strumentali ed eleganti tracciati vocali, perfetti nell’assecondare arrangiamenti sfarzosi e melodie adescanti, il tutto poi convergente in canzoni che si fa veramente fatica a selezionare per qualità espressive e disinvoltura interpretativa.
Così, mi limito a nominare “
Now and forever”, “
Don't make me do it”, “
4th of July”, “
Sara's dream” (spettacolare), e poi ancora le Toto-
esche “
The bet” e “
The plains of marathon” (favolosa) e la sontuosa
title-track dell’albo, in rappresentanza di una scaletta che non ha veramente “cedimenti” di sorta.
“
Kaleidoscope” è un disco che, sebbene probabilmente destinato ad una “nicchia” di mercato, lascia senza fiato per maestria esecutiva e comunicativa … se, in analogo ambito stilistico, i Boys From Heaven sono stati la “sorpresa” scandinava del 2023, credo di poter già assegnare a
Rydholm Säfsund la palma di primatisti nordici di
soft-rock “colto” per il 2024.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?