Gli americani
Full of Hell, dediti alla loro originale interpretazione del grindcore dall'ormai lontano 2009, con
"Coagulated Bliss", rilasciato tramite la
Closed Casket Activities, giungono al traguardo del loro sesto full-length.
Per quel che riguarda la comprensione della sfera tematica su cui gravita l'album, mi limito a citarvi uno stralcio dell'intervista rilasciata dal chitarrista
Spencer Hazard per la rivista KERRANG!:
“Il tema principale del disco è il modo in cui siamo tutti cresciuti in queste città remote: il tipo di luoghi che la gente pensa possa essere l'immagine perfetta della periferia, ma che sono altrettanto incasinati quanto i centri urbani. Droghe. Violenza. Trauma familiare. La band di Dave, i Jarhead Fertilizer, hanno un'estetica molto simile, perché è cresciuto in quelle stesse situazioni con i senzatetto e la droga. Dylan voleva scrivere di una cosa simile dal suo punto di vista. È “Coagulato” come sangue coagulato in un ago, e “Beatitudine” come vivere in quella situazione “ideale”. Tuttavia niente è mai veramente ideale.Sul fronte musicale invece i
Full of Hell restano ancorati al loro grindcore dalle tinte noise che si distingue per un uso parco e oculato dell'elettronica, e per un'attitudine sperimentale che contamina il prodotto delle più disparate influenze, senza altresì perdere l'identità – grind – di riferimento. Vengono accantonate le tinte black che emergevano nei due precedenti lavori, a favore di un'aderenza più forte alla corrente madre del genere, ovvero l'hardcore, che qui però risulta impastato con lo sludge di gruppi come i
Melvins (band fortemente influenzata dai
Black Sabbath e i
Black Flag), ma che data la forte estremizzazione della proposta del gruppo finisce per somigliare a formazioni sludgecore come
Eyehategod, e ad altre limitrofe – più orecchiabili – quali
Iron Monkey e
High on Fire (nelle fasi più ritmate).
Oltre alle influenze di casa
"Buzz" Osborne, vi si inseriscono richiami ad
Harvey Milk,
Dinosaur Jr.,,
Sonic Youth, ecc.ecc., e una certa attitudine più alternative rock confinante con un pop assimilabile ai
Butthole Surfers – come affermato dalla stesso
Spencer. Tuttavia troviamo questi ingredienti rimodulati e filtrati dalle grammatiche strutturate dai padri del genere; i
Napalm Death, ovviamente, e da innovatori come i
Discordance Axis (influenza da sempre ammessa dagli statunitensi). Questi ultimi, li si avvertono, a mio avviso, dalla ripresa dell'approccio originale che avevano al genere nelle linee di chitarra.... Provate ad ascoltare il loro capolavoro
"The Inalienable Dreamless" del 2000; tra i migliori LP grind che siano mai stati incisi.
"Coagulated Bliss" scorre via liscio, pienamente fedele alla tradizione; con soli 25 minuti suddivisi in 12 brani, di cui
"Bleeding Horizon" ne conta 6 – ed è qui che si possono rinvenire molti echi sludge/doom di stampo
Melvins, bensì molto più oscuri –, dove, fatta eccezione per questa traccia, come si può evincere, le altre rimangono conseguentemente di brevissima durata e dal forte impatto sonoro.
Si viene travolti da assalti hardcore/crust/grind, death metal, rallentamenti melmosi che ci schiacciano il volto sul fango e ci stordiscono aggiungendo alla ricetta qualche grano di noise; e quando si pensa di aver udito tutto, subentrano, a rendere più folle la miscela, sperimentazioni elettroniche, droni ossessivi e feedback acustici che sprigionano un suono ronzante che va a sposarsi con un'attitudine catchy simulante – pur mantenendo alta l'asta dell'estremità sonora – qualche eco shoegaze di stampo pop/rock.
È così che i
Full of Hell ci consegnano nuovamente un grande album.
Una delle poche band in grado di rendere ancora entusiasmante una proposta monolitica e intransigente come il grind, e soprattutto di sperimentare, abbeverandosi alla fonte dei generi più distanti e antitetici tra loro – con una follia degna della genialità del guru
Mike Patton – senza mai risultare ridicoli. Questo è merito di un songwriting che riesce a tenere stretto a sé tutte le eclettiche diramazioni della mente "perversa' di questi quattro musicisti...
Dei grandi artisti a cui non è stato ancora tributato il giusto riconoscimento.
P.S.
"Gasping Dust" vede la partecipazione di un certo
Ross Dolan degli
Immolation...
Recensione a cura di
DiX88