Coldborn é il progetto solista di
Norgaath, già attivo con
Grimfaug,
Nightbringer e soprattutto con gli storici
Enthroned, e dopo otto anni dal debut
'Lingering Voidwards' , ritorna ora con
'The Unwritten Pages Of Death' una sorta di concept album sulla morte. Seppur i testi dell'album non raccontano una storia univoca, sono tutti legati dall'inevitabile 'confronto' che ognuno di noi prima o poi avrà con la nera mietitrice … se da un punto di vista prettamente lirico, non ci troviamo di fronte a niente di nuovo o di inusuale, altrettanto possiamo dire per quanto riguarda la proposta musicale, ben ancorata ad un riffing tipicamente '90s e a strutture ritmiche spesso a cavallo tra black e death. Capiamoci subito, questo
'The Unwritten Pages Of Death' é un album discreto, e forse qualcosa di più, che saprà regalarvi degli ottimi momenti di puro metallo nero, come nelle lunghe e articolate
'Cold Void Ride' o
'Harps Of Death Chiming Reverberant' dove furiose sfuriate vengono alternate a parti più atmosferiche … molto valido il tentativo di alternare un po' lo screaming introducendo un tono leggermente più death o addirittura 'cori puliti' come in
'Cornucopia Hungers For More' . I pezzi filano via lisci che é una bellezza e credetemi se vi dico che, pur trattandosi di composizioni 'prevedibili' non annoiano mai e riescono comunque nell'intento di trasferirci questa 'death sensation' ispirata dai testi. Potevamo aspettarci qualcosa di più in fatto di originalità? Non direi visto il personaggio, ma in fin dei conti l'onesta e la qualità media delle composizioni fa si che
'The Unwritten Pages Of Death' sia un album piacevole e meritevole d'ascolto, pur se non da tramandare ai posteri...
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